Buongiorno,
un’attività artigianale cod. ATECO 25.62 (attività prevalente: lavori di meccanica generale, ulteriori specifiche: assemblaggio di componenti fornite già a misura dal committente) è compatibile con la destinazione d’uso “residenziale rada in lotti di grande dimensione”?
Leggo nelle specifiche di tale destinazione d’uso che, in generale, le attività produttiva industriale ed artigianale non sono consentite; sarebbe consentito però il cosiddetto “artigianato di servizio alla residenza”, che comprende le unità locali che svolgono attività di produzione di beni di consumo o di fornitura di servizi che siano compatibili, pur essendo svolte in edifici prevalentemente residenziali, sotto gli aspetti dimensionali, organizzativi ed ambientali (tra gli esempi di attività consentite e maggiormente assimilabili a quella che in realtà verrebbe svolta, rientra ad esempio l’officina meccanica di riparazione cicli/motocicli/autoveicoli leggeri ed attività similari).
Secondo me l’attività svolta potrebbe essere compatibile con la destinazione d’uso a condizione che non provochi particolari rumori/esalazione e che venga svolta in orari “rispettosi” del vicinato residenziale, ma attendo vostro parere.
Grazie
Sono d’accordo con le tue considerazioni. Tuttavia, come detto altre volte su questo forum, il governo del territorio è una facoltà comunale e la discrezionalità è ampia. Il DPR n. 380/2001 detta i principi, le destinazioni d’uso di base ma, per il resto, spetta al comune inquadrare le funzioni e declinarle: chi, cosa, dove, come.
Detto questo, le attività artigianali (se sono veramente artigianali) godono di una normativa di favore ma, come dici tu, tutto deve essere interpretato con ragionevolezza.
Vedi qua: Inizio attivita' artigiana
Se interpretiamo in modo letterale la definizione di “artigianato di servizio alla residenza”, direi che nel caso che porti come esempio verosimilmente non ci siamo con la compatibilità urbanistica…
In quella categoria sono normalmente comprese attività artigiane come parrucchieri, estetisti, lavanderie, sartorie, calzolai, fabbricazione di prodotti alimentari (panetterie, pasticcerie, gelaterie, pizzerie da asporto, ecc.), toelettatura per animali, attività di riparazione di beni di consumo per la casa, per l’ufficio, per i mezzi di trasporto e per la persona, e così via.
L’attività in esame mi pare più affine a lavori di carpenteria metallica.
Se guardi il codice ATECO 25.62, vedrai che è relativo ai lavori di meccanica generale con esclusione, però, dei lavori di manutenzione e riparazione di macchinari.
Come diceva Mario, tutto dipende dalle indicazioni fornite dagli strumenti urbanistici, ma occorre anche lungimiranza per evitare di utilizzare troppo i criteri di “manica larga”: intanto perché poi quanto consentito diventa un precedente, e poi perché se dovessero sorgere problemi con il vicinato il comune potrebbe trovarsi in una situazione imbarazzante e di non semplice soluzione.
E purtroppo queste sono condizioni che difficilmente possono essere assicurate a priori…