Chiarimenti Mercatino dell'usato - codice ATECO

Buongiorno,
vi pongo questo quesito che potrebbe risultare banale:
Se non erro, un mercatino dell’usato può essere inquadrato come:
-Agenzia di affari se vende per conto terzi;
-Commercio al dettaglio se vende a nome proprio;
Riguardando però i codici ATECO della camera di commercio (https://ateco.infocamere.it/ateq20/#!/home), noto che per le agenzie d’affari non esiste alcuna voce riguardante questa attività ( vendita di cose antiche ed usate per conto terzi o, in generale, oggetti per conto terzi), ma esiste invece quello per il commercio al dettaglio di cose antiche e usate. Quindi tutte queste attività di mercatini dell’usato, pur svolgendo una vendita per conto terzi, devono essere tutte inquadrate come Commercio al dettaglio?
Perché qualcuno stava provando ad inviare la SCIA di Agenzia di Affari per la vendita di cose antiche e usate per conto terzi ma non riusciva a trovare un codice ATECO adatto per la sua attività.
Grazie infinite.

Sul forum ho spesso affrontato l’argomento in termini generali. I codici ATECO rappresentano una classificazione statistica delle CCIAA. Il fatto di incastrare questa classificazione nelle pratiche SUAP crea più problemi che vantaggi. Il SUAP agisce per procedure amministrative espresse da coordinate legali. Una legge definisce un campo applicativo, se Tizio, esercitando la sua attività, entra nel campo applicativo, allora a lui si applica la relativa procedura abilitativa prevista da quella legge. Come fa a capire di entrare nel campo applicativo? In base alla fattispecie reale cioè in base a quello che effettivamente svolge. Tornando a quello che hai scritto, se Tizio, nella realtà è un agente di affari (esercita attività di agenzia da un punto di vista reale) allora a lui si applica l’art. 115 TULPS. Saranno poi problemi della CCIAA o del portale impresa in un giorno stare dietro alla realtà dei fatti secondo le rispettive logiche.

I codici ATECO non sono fonte del diritto, ci mancherebbe :-). Alla fine, il soggetto può anche forzare una procedura automatica e allegare una comunicazione ex art. 115 TULPS compilata e scansionata.

Buongiorno,
riguardo all’argomento al momento della presentazione della scia per vendita di cose usate per conto terzi devono allegare la dichiarazione di auto-vidimazione del registro beni antichi/usati, giusto? nel locale poi deve essere esposto il tariffario se non erro. mi chiedevo se c’è un limite per il valore degli oggetti posti in vendita.
Grazie

La SCIA per commercio cose usate non esiste più dal 2016: è stata abrogata la disposizione che la prevedeva. Nel caso, si applica la normale procedura per il commercio al dettaglio + la tenuta del registro autodimetto (la SCIA non c’è ma è rimasto il registro). Se fossero beni di modico valore, neppure il registro. Nessuna legge ha mai definito il modico valore: senti il tuo comune.

Nel post parlavamo di agenzia di affari ex art. 115 TULPS. L’art. 115 prevede la procedura della mera “comunicazione”. Anche in questo caso occorre l’autovidimaizone del registro. Il modico valore qua non c’entra. Occorre anche l’esposizione del tariffario al pubblico senza bollo, vedi qua: https://www.mimit.gov.it/images/stories/impresa/consumatori/45757.PDF

Per l’autovidimazione vedi qua: Comunicazione di autovidimazione del registro beni usati - n°2 da mario.maccantelli