Definizione del carattere di imprenditorialità di uno spettacolo/intrattenimento indetto da un pubblico esercizio su suolo pubblico all’aperto

Buongiorno.
Si è detto che :

  • gli artt. 68/69 TULPS riguardano lo spettacolo dal punto di vista dell’opportunità e dei requisiti morali dell’organizzatore;
  • l’art. 80 TULPS riguarda la sicurezza dei luoghi destinati al pubblico spettacolo;
  • per giurisprudenza e prassi, l’art. 68/69 non si applica se l’attività non ha i caratteri dell’imprenditorialità;
  • l’art. 80 si applica a prescindere a condizione che ci sia un luogo delimitato o con posti a sedere o con attrezzature elettriche accessibili al pubblico,
  • il luogo pubblico in concessione diventa luogo aperto al pubblico spettacolo;
  • l’art. 2082 c.c. definisce l’imprenditore come colui che “esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi”.

Detto ciò vorrei capire, nella pratica ed una volta per tutte quali sono queste benedette/maledette caratteristiche/peculiarità dell’imprenditorialità, nell’ambito di spettacoli ed intrattenimenti indetti da pp.ee.
Secondo la nota sentenza della C.C. 56/1070

  1. complessità e organizzazione delle attività realizzate: in che misura?

  2. ricorrenza e ripetitività degli eventi: in che misura?

  3. utilizzo di attrezzature e impianti tipici dell’esercizio imprenditoriale: e cioè?
    Inoltre necessita sodisfare le seguenti condizioni:

  4. l’ingresso deve essere libero e gratuito;

  5. il prezzo delle consumazioni non deve essere aumentato rispetto ai prezzi normalmente applicati;

  6. l’attività di trattenimento è complementare a quella prevalente di somministrazione; in altre parole, l’esibizione è posta a sottofondo (o complemento) di un’altra attività: il musicista si mette al servizio del creare una atmosfera e dell’intrattenere la clientela di un’attività di somministrazione, e non a essere il “protagonista” dell’evento. (Sò che qui i liberisti non sono d’accordo).

  7. devono mancare spazi espressamente destinati ad attività di spettacolo o ballo (pista da ballo, sedie disposte a platea, ecc.)

  8. gli avvenimenti di spettacolo non sono pubblicizzati al di fuori del locale e delle sue pertinenze mediante manifesti, interventi su mass-media, pubblicità in rete o biglietti di invito. (So che qui i liberisti non sono d’accordo);

  9. non devono chiamarsi ad esibirsi personaggi famosi.

Detto si prega far sapere:
• se ci sono altre peculiarità che identificano l’imprenditorialità e se si concorda che quelle in elenco siano tutte condizioni valide;
• che correlazione c’è tra spettacolo pubblico e imprenditoriale;
• se è sufficiente una sola di queste condizioni, non rispettata, a far diventare lo spettacolo imprenditoriale;
• se vale il concetto che il luogo pubblico concesso divento luogo aperto al pubblico; il locale che fa esibire un DJ su un suolo pubblico non concesso, cioè occupando abusivamente il suolo pubblico, fà pubblico spettacolo soggetto alle norme del TULPS?

Secondo me stai facendo confusione…

Un pubblico esercizio è indubbiamente un’attività imprenditoriale. Se un pubblico esercizio organizza un trattenimento musicale, mi pare ovvio che la questione dell’imprenditorialità sia scontata.

In questo caso, le condizioni che indicano i limiti dei “piccoli trattenimenti musicali” che non rientrano nell’ambito del pubblico spettacolo e quindi sono esenti da autorizzazione/SCIA ex art. 68 TULPS sono le altre che hai elencato.

(Tra parentesi: il punto che hai messo al numero 9 è assorbito da quello al numero 6)

Sarebbe come chiedere: il conducente che guida un’autovettura circolando in località vietata risponde anche dell’eventuale guida senza patente? :thinking:

Se l’esibizione del DJ viene realizzata occupando abusivamente il suolo pubblico, il titolare del locale risponderà per la violazione relativa all’occupazione abusiva di suolo pubblico.
Se poi l’esibizione del DJ non potrà essere considerata semplice “musica di allietamento” per le motivazioni che abbiamo ampiamente detto, risponderà anche per il pubblico spettacolo/trattenimento abusivo.

Se non hai già visto, vedi qua: Pubblico spettacolo non imprenditoriale - n°2 da mario.maccantelli

Buongiorno.
E’ evidente che non mi sono piegato bene.
Sò che il titolare di un bar è un imprenditore. Ma io mi riferivo allo spettacolo/intrattenimento e chiedevo se si era concordi che quelli elencate erano le condizioni e se anche una sola di esse, non rispettata, trasformava l’intrattenimento/spettacolo in un evento soggetto al TULPS.
Se avessi voluti riferirmi al titolare dell’attività non ci sarebbereo stati dubbi che ogni spettacolo ed intrattenimento sarebbero stati soggetti al TULPS, in quanto imprenditore.
Credo che la sentenza che ho richiamato nel dichiarare l’incostituzuonalità dell’art. 68 nella parte nota, si sia voluta riferire all’attività imprenditoriale di spettacolo/intrattenimento che si configura quando il titolare del bar non rispetta anche una sola delle condizioni elencate.
Quando alla risposta del dr. Maccantelli:
si è detto che prassi vuole che il principio dettato dalla predetta sentenza, sia estendibile anche al concetto di luogo pubblico dato che, una volta ottenuta la concessione all’uso esclusivo, diventa luogo aperto pubblico spettacolo; perciò mi chiedevo se non c’è la concessione per l’occupazione di suolo pubblico, lo spettacolo a prescindere dalle condizioni che ho elencato, diventa o no soggetto al tulps, solo per il fatto che non c’è tale assenso?
Non si perde in questo caso l’estensibilità per cui il luogo rimane pubblico e non aperto al pubblico?
Del resto è ovvio che l’autore risponde di due violazioni.

Torno sul punto solo per specificare una cosa:

In realtà sarebbe la sentenza della Corte Costituzionale 9 aprile 1970, n. 56.
Viene spesso citata in materia di pubblici spettacoli e attività imprenditoriale, ma a volte mi sorge il dubbio che non sia stata letta attentamente.

Qui il testo integrale (che tra l’altro è piuttosto breve).

Non intendevo certo anno 1070. Ho digitato uno zero al posto del nove.