Buongiorno, so che i mercati sperimentali non sono previsti da nessuna legge, ma è una prassi ovunque introdurli, regolamentati dalla Giunta, per un certo periodo di tempo per “testare” un eventuale interesse alla partecipazione. Nel nostro Comune una Pro Loco sta insistendo per poter gestire (su incarico del Comune in area pubblica con apposita convenzione) un mercatino di hobbisti, che nel nostro territorio attualmente non c’è. Visto che non sappiamo quale attrattiva potrà avere (siamo un Comune relativamente piccolo e non certo turistico), si potrebbe anche in questo caso avviare una sperimentazione, prima di approvare un regolamento in Consiglio? Siamo in Emilia Romagna, che con legge 12/99 all’ art. 7 bis ha normato gli hobbisti e prevede tra l’altro che l’istituzione di un nuovo mercato hobbisti debba essere comunicato alla Regione, come pure l’elenco dei partecipanti per ciascuna manifestazione. E’ chiaro che se è istituito in via sperimentale esula da tale normativa. Ma come ci si può regolare con il discorso vidimazione dei tesserini che gli hobbisti devono avere per esempio? (per legge possono partecipare solo ad un certo numero di mercati)
Grazie.
Sì, la forma sperimentale è ovunque pratica. L’autonomia regolamentare in materia goduta dal Comune ben può arrivare a definire queste fattispecie che non inventano niente di nuovo ma si limitano a dettare delle particolari modalità di esercizio.
Detto questo, è chiaro che gli hobbisti sono cosa diversa dai commercianti. Per i commercianti ha senso prendere mercati ricorrenti e dotati di stabilità. I commercianti rispondono a dinamiche che tutelano la loro professionalità (criteri di anzianità ecc.). In questo ambito ha senso parlare di ipotesi sperimentali prima di modificare una pianificazione comunale consolidatasi nel tempo.
Per i mercati degli hobbisti, astrattamente parlando, si può pensare alla forma sperimentale ma ha poco senso. Tendenzialmente, i mercati degli hobbisti sono ipotesi temporanee ed eventuali per definizione. Gli hobbisti partecipano per divertirsi (almeno in teoria) ed è sconsigliabile traslare le stesse dinamiche dei commercianti: meglio criteri di rotazione che di anzianità (dato che sono lì per hobby, meglio che tutti possano dare seguito al proprio).
Quindi, io sconsiglio la sperimentazione a maggior ragion se la si vuole usare per eludere la norma regionale. Il comune può ratificare la proposta ogni volta che qualcuno organizza un mercatino prevedendo che il soggetto organizzatore debba trovare operatori in possesso di tesserino. Cosa che poi sarà controllata dalla PM. La comunicazione alla regione, se non erro, è successiva e riepilogativa di tutti i mercatini.