Buongiorno
il titolare di un bar intende chiedere l’occupazione di suolo pubblico per il posizionamento di sedie e tavolini nell’area antistante il locale.
Vorrebbe organizzare nei fine settimana piccoli trattenimenti (karaoke, Dj) sul suolo pubblico, senza ulteriori apprestamenti per il pubblico se non le sedie e i tavolini di cui sopra.
L’art 28 della LR Sardegna 5/2006 precisa che la licenza alla somministrazione di alimenti e bevande abilita all’effettuazione di piccoli trattenimenti musicali senza ballo in “sale” con capienza non superiore a 100 persone.
Parlando di sale sembrerebbe che questo sia possibile solo all’interno del locale e non nello spazio esterno. Se così fosse è necessario acquisire una licenza ai sensi degli art 68/69 del Tulps con conseguente agibilità Art 80? E’ necessaria la relazione sulla safety e security?
Ringrazio anticipatamente
A parere mio non fa differenza. Il suolo pubblico concessionata diventa superficie di somministrazione e fa parte, a tutti gli effetti, della unità locale di esercizio. La stessa cosa se vi fosse un’area esterna privata attrezzata per la somministrazione. La regione Sardegna declina a modo suo la liberalizzazione del 2012. Vedi: Attività musicale complementare a pubblico esercizio - n°2 da mario.maccantelli
Applicare o meno il TULPS deriva da altre condizioni:
Chiaramente, se all’aperto, la verifica delle emissioni acustiche deve essere accurata. Seguiranno le procedure regionali sull’impatto acustico (sul punto vedi ance il DPR 227/2011 e la tabella al d.lgs. n. 222/2016)
a mio avviso la Regione Sardegna vuole intendere che Televisione e filodiffusione all’interno del locale non necessita di autorizzazione.
All’esterno del locale con DJ è necessario chiedere l’art. 69 TULPS, il DJ è un artista con Licenza INPS, non si tratta di semplice filodiffusione con un stereo o modesto impianto.
Le discoteche non le apre più nessuno, e usano i locali pubblici per fare eventi.
E necessario delle autorizzazioni specie se è all’esterno.
E’ proprio così, almeno al sud. Questa liberalizzazione è stata un disastro. Se vedeste quello che alcuni locali fanno da noi rimarreste a bocca aperta, direste non è possibile. Impatto acustico, deroghe, decibel, TULPS, DM 19.08.1996, tutto fuffa e per di più poi si danno patrocini gratutiti a chi non rispetta niente e la regione da contributi per feste, spettacoli ed intrattenimenti, senza sapere cosa sovvenziona. L’importante è che ci sia gente. Il resto non conta. E i controlli: zero. Non c’è personale, dicono. Ma cosa ci vuole a contestare l’omessa produzione della relazione di impatto acustico per la viac? Cosa ci vuole per applicare l’art.9 co.1 della legge 447/1995? Se non ti sai comportare ho l’obbligo morale e giuridico di sospenderti e chiuderti l’attività . E invece no! Perchè ? E’ una vergogna. Le persone patiscono e loro si arrogano il diritto di dire vendessero casa anche se in quella casa ed in quel luogo ci sei nato/a e loro invece ci sono da pochi mesi e dettano legge. QUESTO E’ IL VERO PROBLEMA, QUESTO E’ IL VERO DRAMMA. Altro che il liberismo.
credo che al sud, (io sono del sud) non sanno neanche che cos’è la zonizzazione acustica e la legge 447/1995 imponeva ai comuni di farla.
Volere e potere
Per fortuna non tutti i locali si comportano allo stesso modo. Io valorizzerei e premierei quelli che rispettano le regole. Ma come si dice: “Il male arriva dall’alto”.