Sono Daniele, e svolgo le funzioni di Agente di Polizia Locale in un piccolo comune della Provincia di Viterbo, le scrivo questa e-mail per porre un quesito.
In data 22.04.2022, a seguito di un esposto, insieme alla Asl, ho fatto un sopralluogo nella sede della locale Proloco, dal quale era risultato che vendevano un dolce tradizione, senza aver presentato al SUAP del Comune nè la notifica sanitaria nè la Scia di vendita e/o di somministrazione di alimenti e bevande. Preso atto di ciò ho elevato la sanzione di € 5.164 per violazione dell’art. 7 del Dlgs. 114/1998 (apertura di un esercizio di vicinato senza SCIA). Premetto che questa vendita veniva effettuata a tutti indistintamente, soci e non, e che non si era in giorni di manifestazioni patronali o culturali, e che la vendita veniva fatta nei fine settimana del periodo che va dal 10.04.2022 al 22.04.2022, quindi presumibilmente per quattro o cinque giorni. Dato che hanno proposto ricorso al Suap comunale, nello scrivere le controdeduzioni volevo chiedere se potevo confermare quanto accertato, oppure proporre al Suap l’archiviazione del verbale. In sintesi il problema di fondo è se una Proloco può vendere alimenti e bevande a tutti indistintamente al di fuori di una manifestazione senza presentare una Scia di esercizio di vicinato, oppure se tale Scia è necessaria.
Grazie della disponibilità e porgo distinti saluti.
L’Agente di Polizia Locale
Daniele
Avevi già postato il medesimo quesito un mese fa e ti era stata data una risposta:
Se non era chiara o se non la si condivideva (per carità, è perfettamente legittimo essere in disaccordo), non sarebbe più utile e costruttivo – ai fini della discussione comune – dirlo chiaramente senza ripartire dal via con un nuovo messaggio identico al primo? 
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Buongiorno, non metto in discussione la sua risposta, era solo che forse non ero stato chiaro in alcuni punti, e mi sembrava opportuno chiarirli. Nessuna intenzione da parte mia di mettere in dubbio la sua competenza e professionalità.
Cordiali saluti.
Daniele