Vendita on line prodotti in conto vendita

Buongiorno,
tizio ha preso un locale in affitto in cui terrà dell’abbigliamento, consegnato dai proprietari in conto vendita, che intende vendere on line. In questo locale la merce sarà catalogata, fotografata e caricata on line da pc. Non c’è accesso di pubblico per la vendita al dettaglio, perchè si acquista solo on line, poi chiaramente una parte del ricavato andrà al proprietario della merce venduta e parte andrà a Tizio. Si configura quindi l’agenzia di affari, che è appoggiata ad un locale, ma che è on line.
Può andar bene impostata così?
grazie

Sì, può andare bene. In genere, è il commercialista di Tizio che, in base alle effettive modalità e alle relative ricadute fiscali sceglie la tipologia di attività. L’agenzia di affari può andare bene anche se pare più una mera fornitura di servi affinché chicchessia possa vendere sul web. Tuttavia, data l’impossibilità di scendere nei dettagli, dieri che almeno una comunicazione ex art. 115 TULPS è ragionevole. Segue poi la vidimazione del registro, la pubblicazione del tariffario ecc.

Sul concetto di agenzia vedi qua: Agenzia di affari - disbrigo pratiche

Direi che siamo al limite. Aggiungo che non penso che “vinted.it” sia un’agenzia di affari. E’ un soggetto gestore della sharing economy che si limita a fornire una spazio virtuale affinché le persone si incontrino. Tutto dipende dai dettagli.

Da altro punto di vista direi che a volte si tratta di commercio con pagamento postumo. Molte botteghe commerciali espongono vestiti che ancora non hanno acquistato formalmente. Formalizzeranno il pagamento al fornitore dopo averli venduti.

Una “agenzia di affari” che ha il possesso materiale della merce in vendita (la tiene presso di sé in deposito), la cataloga, la pubblicizza e la vende online e quindi (verosimilmente) si occupa anche della spedizione della merce e di incamerare il prezzo di vendita… :roll_eyes: :roll_eyes: :roll_eyes:

Uhm…, a me sembra piuttosto un’attività di commercio online.

Il fatto che il pagamento della merce al “terzo” (cioè al fornitore iniziale) sia postumo ed eventuale, cioè solo in caso di vendita al cliente finale, non mi pare determinante per escludere che di fatto l’attività esercitata sia a tutti gli effetti un commercio online.