Affidamenti diretti procedimentalizzati: no a modifiche sui criteri di selezione - LavoriPubblici

Affidamenti Diretti nel Nuovo Codice Appalti: Cosa Devi Sapere

CONTENUTO

Il nuovo Codice degli Appalti, introdotto dal D.Lgs. 36/2023, ha apportato significative modifiche alle modalità di affidamento dei contratti pubblici, in particolare per quanto riguarda gli affidamenti diretti. Questi ultimi non sono considerati procedure di gara e, pertanto, non richiedono la trasformazione in procedure comparative. Questa interpretazione è stata avallata dalla giurisprudenza, come dimostra la Sentenza del TAR Lombardia del 11/06/2024 n. 1778, che ha respinto il ricorso di un operatore economico contro un affidamento diretto sottosoglia.

Principio di Rotazione e Affidamenti Diretti

Il principio di rotazione, sancito dall’art. 49 del D.Lgs. 36/2023, stabilisce che non si può affidare un appalto al contraente uscente se sono stati effettuati due affidamenti consecutivi nello stesso settore merceologico. Tuttavia, il legislatore ha previsto delle deroghe. È possibile reinvitare il contraente uscente in situazioni motivate, come l’assenza di alternative valide o l’ottima esecuzione del contratto precedente.

Valutazione Offerte e Discrezionalità della Stazione Appaltante

La valutazione delle offerte negli affidamenti diretti è affidata al Responsabile Unico del Procedimento (RUP). Non esiste un procedimento formalizzato per la valutazione dell’anomalia delle offerte, il che implica che la scelta dell’operatore aggiudicatario avviene in modo discrezionale. Tuttavia, la Stazione Appaltante è obbligata a motivare le proprie scelte, garantendo così un certo livello di trasparenza.

Differenze con le Procedure Negoziate

A differenza delle procedure negoziate, gli affidamenti diretti non richiedono la creazione di una graduatoria tra i partecipanti. La valutazione avviene direttamente da parte del RUP, senza alcun tipo di confronto tra le offerte presentate. Questa distinzione è fondamentale per comprendere la natura semplificata degli affidamenti diretti rispetto ad altre modalità di gara.

CONCLUSIONI

In sintesi, gli affidamenti diretti, come disciplinati dal D.Lgs. 36/2023, non richiedono modifiche ai criteri di selezione e non sono considerati procedure di gara. La valutazione delle offerte è rimessa alla discrezionalità della Stazione Appaltante, che deve comunque fornire motivazioni adeguate per le proprie scelte. Il principio di rotazione può essere derogato in casi specifici, ma non modifica la natura discrezionale della selezione.

IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA

Per i dipendenti pubblici e i concorsisti, è fondamentale comprendere le nuove disposizioni sugli affidamenti diretti per garantire una gestione efficiente e trasparente degli appalti. La conoscenza delle norme e delle procedure consente di evitare errori e di operare in conformità con le disposizioni legislative, contribuendo così a una pubblica amministrazione più efficace.

PAROLE CHIAVE

Affidamenti diretti, Codice Appalti, D.Lgs. 36/2023, principio di rotazione, valutazione offerte, Responsabile Unico del Procedimento, Stazione Appaltante.

ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI

  1. D.Lgs. 36/2023 - Codice dei contratti pubblici.
  2. Art. 49 D.Lgs. 36/2023 - Principio di rotazione.
  3. Sentenza TAR Lombardia 11/06/2024 n. 1778.

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