Affidamento diretto: caratteristiche e presupposti della procedura

L’Affidamento Diretto nei Contratti Pubblici: Caratteristiche e Presupposti

CONTENUTO

L’affidamento diretto è una procedura di contratto pubblico che consente alle stazioni appaltanti di assegnare lavori, servizi o forniture senza la necessità di un confronto competitivo tra più operatori economici. Questa modalità, disciplinata dal Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 36/2023), presenta caratteristiche specifiche e presupposti da rispettare.

Caratteristiche dell’Affidamento Diretto

  1. Non è una gara: L’affidamento diretto non richiede una procedura di gara, come stabilito dal Codice dei Contratti Pubblici. La giurisprudenza ha confermato che si tratta di una modalità semplificata di approvvigionamento[1][4].

  2. Procedimentalizzazione: Anche se non è una gara, l’affidamento diretto può essere soggetto a procedure interne. Le stazioni appaltanti possono richiedere preventivi da più operatori, mantenendo però la natura non competitiva della procedura[1].

  3. Scelta Discrezionale: La stazione appaltante ha la facoltà di scegliere l’operatore economico, seguendo i criteri qualitativi e quantitativi previsti dall’art. 50, comma 1, lettere a) e b) del Codice[1].

  4. Indicazione dei Criteri: È obbligatorio che la stazione appaltante indichi i criteri di selezione e motivi la scelta dell’aggiudicatario, evidenziando l’economicità e l’adeguatezza dell’offerta[1].

  5. Preventivi e Valutazione: L’acquisizione di più offerte non trasforma la procedura in una gara. La valutazione è effettuata dal Responsabile dell’Ufficio Procedura (R.U.P.) senza formalità di seduta pubblica[1].

Presupposti dell’Affidamento Diretto

  1. Importo: L’affidamento diretto è consentito per contratti di importo inferiore a 140.000 euro per servizi di ingegneria e architettura e a 150.000 euro per lavori[1][5].

  2. Principio di Rotazione: Questo principio si applica anche all’affidamento diretto, come chiarito dal Comunicato del Presidente dell’ANAC del 24 giugno 2024, per garantire un’equa distribuzione degli incarichi[2].

  3. Divieto di Ricorso: Non è possibile procedere con l’affidamento diretto oltre i limiti stabiliti dal Codice, neppure in caso di esito infruttuoso di una procedura negoziata[3].

Tutele per le Micro, Piccole e Medie Imprese

  1. Partecipazione alle Procedure: Le stazioni appaltanti devono garantire che le micro, piccole e medie imprese possano partecipare effettivamente alle procedure, effettuando adeguate verifiche di mercato[2].

  2. Contratti di Subappalto: I contratti di subappalto devono essere gestiti in modo da favorire la partecipazione delle PMI, garantendo loro opportunità di crescita e sviluppo[2].

CONCLUSIONI

L’affidamento diretto rappresenta una modalità semplificata di approvvigionamento pubblico, utile per velocizzare le procedure e garantire una gestione efficiente delle risorse. Tuttavia, è fondamentale che le stazioni appaltanti rispettino i criteri e i limiti previsti dalla normativa per garantire trasparenza e correttezza.

IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA

Per i dipendenti pubblici e i concorsisti, comprendere le dinamiche dell’affidamento diretto è cruciale. Essi devono essere in grado di applicare correttamente le norme e garantire che le procedure siano condotte in modo trasparente e conforme, contribuendo così a un’amministrazione pubblica più efficiente e responsabile.

PAROLE CHIAVE

Affidamento diretto, contratti pubblici, Codice dei Contratti Pubblici, stazione appaltante, microimprese, piccole e medie imprese, principio di rotazione.

ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI

  1. D.Lgs. 36/2023 - Codice dei Contratti Pubblici.
  2. Comunicato del Presidente dell’ANAC del 24 giugno 2024.
  3. Normativa vigente in materia di appalti pubblici.
  4. Giurisprudenza amministrativa in materia di affidamento diretto.
  5. Linee guida ANAC sui contratti pubblici.

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