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Affidamento diretto impianti sportivi: i limiti ANAC secondo il parere n. 33/2025

CONTENUTO

L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), con il parere consultivo n. 33 dell’8 ottobre 2025, ha fornito importanti chiarimenti riguardo all’affidamento diretto della gestione di impianti sportivi da parte degli enti locali. Questo tipo di affidamento, sebbene possibile, è soggetto a condizioni rigorose e deve essere considerato solo in casi eccezionali.

Condizioni essenziali

L’affidamento diretto è consentito solo se si verificano le seguenti condizioni:

  1. Proposta unica: Deve presentarsi un’unica associazione o società sportiva senza fini di lucro con un progetto di rigenerazione, riqualificazione o ammodernamento dell’impianto, accompagnato da un piano di fattibilità economico-finanziaria.
  2. Necessità di intervento: L’impianto deve necessitare di interventi significativi e non deve essere più adeguato alle esigenze funzionali.
  3. Valore dell’affidamento: L’importo dell’affidamento deve essere inferiore alla soglia comunitaria stabilita dall’art. 14 del Codice dei contratti pubblici (d.lgs. n. 36/2023).
  4. Finalità sociali: La proposta deve perseguire obiettivi di rilevanza sociale, come l’aggregazione e l’inclusione giovanile.

Limiti normativi

L’ANAC evidenzia che l’affidamento diretto deve essere coordinato con il d.lgs. n. 38/2021, che disciplina la costruzione e gestione degli impianti sportivi, e con le normative europee in materia di appalti e concessioni. È fondamentale rispettare i principi di concorrenza e trasparenza previsti dal Codice dei contratti pubblici. Pertanto, l’affidamento diretto rimane una misura residuale, applicabile solo in assenza di altre proposte e per importi “sottosoglia”.

In sintesi, non è possibile procedere con un affidamento diretto se ci sono più proposte o se l’importo supera le soglie comunitarie; la procedura è ammessa solo per progetti unici, socialmente rilevanti e per impianti da riqualificare.

CONCLUSIONI

Il parere n. 33/2025 dell’ANAC chiarisce i limiti e le condizioni per l’affidamento diretto della gestione degli impianti sportivi, sottolineando l’importanza di garantire la trasparenza e la concorrenza nel settore pubblico. È fondamentale che gli enti locali seguano queste indicazioni per evitare possibili contestazioni e garantire una gestione efficiente e responsabile delle risorse pubbliche.

IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA

Per i dipendenti pubblici e i concorsisti, è cruciale comprendere le normative che regolano l’affidamento diretto, poiché queste influenzano le decisioni quotidiane nella gestione degli impianti sportivi. Essere a conoscenza delle condizioni e dei limiti stabiliti dall’ANAC permette di operare in modo conforme e di contribuire a una gestione più trasparente e responsabile delle risorse pubbliche.

PAROLE CHIAVE

Affidamento diretto, impianti sportivi, ANAC, parere n. 33/2025, Codice dei contratti pubblici, d.lgs. n. 36/2023, d.lgs. n. 38/2021, trasparenza, concorrenza.

ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI

  1. D.Lgs. n. 36/2023 - Codice dei contratti pubblici.
  2. D.Lgs. n. 38/2021 - Norme su costruzione e gestione impianti sportivi.
  3. Parere ANAC n. 33/2025.

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