Affidamento diretto impugnabile dall’operatore economico del settore oggetto del contratto - Le Autonomie

Affidamento diretto impugnabile dall’operatore economico del settore oggetto del contratto - Le Autonomie Affidamento diretto impugnabile dall’operatore economico del settore oggetto del contratto - Le Autonomie

L’Affidamento Diretto: Impugnabilità e Tempistiche

CONTENUTO

L’affidamento diretto, previsto dall’articolo 36 del D.Lgs. 50/2023, rappresenta una modalità semplificata di aggiudicazione di contratti pubblici, riservata a specifiche fattispecie e soglie economiche. Tuttavia, la sua impugnabilità da parte degli operatori economici è un tema di rilevante importanza, soprattutto per i dipendenti della pubblica amministrazione e i concorsisti pubblici che operano nel settore degli appalti.

Secondo la normativa vigente, un operatore economico può impugnare l’affidamento diretto solo se dimostra di avere un interesse legittimo. Questo significa che deve essere in grado di dimostrare che l’atto lesivo ha avuto un impatto diretto sulla sua posizione giuridica. Il termine per la proposizione del ricorso è fissato in 30 giorni dalla pubblicazione dell’atto impugnato, come stabilito dall’art. 36, comma 2, del D.Lgs. 50/2023.

La giurisprudenza ha chiarito che l’impugnazione immediata è obbligatoria solo per le clausole escludenti oggettive, come quelle che impediscono la partecipazione a una gara. In questi casi, l’operatore economico deve agire tempestivamente. Per altre contestazioni, invece, è possibile attendere il provvedimento finale, come evidenziato dalle sentenze del TAR Campania e del Consiglio di Stato (n. 2616/2025).

Inoltre, la partecipazione a una gara implica che l’operatore non ha riscontrato ostacoli insuperabili nella clausola impugnata, il che può influire sulla legittimità del ricorso stesso. Questo aspetto è stato sottolineato dalla giurisprudenza, che ha stabilito che chi partecipa a una gara non può successivamente contestare clausole che non hanno impedito la sua partecipazione.

CONCLUSIONI

L’affidamento diretto, sebbene semplificato, non è esente da contestazioni. Gli operatori economici devono essere consapevoli dei propri diritti e delle tempistiche per l’impugnazione. È fondamentale che comprendano le differenze tra le varie tipologie di contestazione e le relative modalità di azione.

IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA

Per i dipendenti pubblici e i concorsisti, la conoscenza delle norme relative all’affidamento diretto e alla sua impugnabilità è cruciale. Queste informazioni non solo sono utili per la gestione delle procedure di gara, ma anche per garantire la trasparenza e la legalità nelle operazioni di acquisto pubblico. Essere informati su questi aspetti permette di prevenire contenziosi e di operare in modo più efficace nel rispetto della normativa vigente.

PAROLE CHIAVE

Affidamento diretto, impugnabilità, interesse legittimo, Codice dei Contratti, TAR, Consiglio di Stato, appalti pubblici.

ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI

  • D.Lgs. 50/2023, art. 35 e 36
  • Sentenza TAR Campania n. 2616/2025
  • Sentenza Consiglio di Stato n. 2616/2025

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