Aiuti de minimis

Un dipendente pubblico (comunale) assunto a tempo parziale (70%) ed indeterminato può avere una P. IVA?
Nel caso positivo, può partecipare ad un avviso pubblico (Comuni Marginali) del proprio Ente finalizzato ad ottenere un contributo ministeriale del 2021 in regime di aiuti de minimis per l’apertura di un’attività commerciale, agricola o comunque all’apertura di un codice ATECO o si paventa un conflitto di interessi?
Il dipendente non dovrebbe in ogni caso munirsi di nulla osta o altro atto di consenso da parte della pubblica amministrazione di appartenenza per partecipare all’avviso?
Qualora un partecipante non si trovi in regola con i tributi locali deve essere escluso dalla graduatoria di ammissibilità del contributo in argomento o invece l’Ente può, su accordo tra le parti, distrarre parte del contributo fino al pagamento e regolarizzazione dei tributi locali concedendo il rimanente contributo al richiedente per l’apertura dell’attività?
ll richiedente/partecipante all’avviso pubblico, seppur residente nel Comune che ha pubblicato l’avviso, può indicare di aprire un’attività (es. agricola) in altro territorio comunale?

omniarobot
Ciao, sono l’intelligenza artificiale di Omniavis:

In generale, un dipendente pubblico può essere titolare di una Partita IVA e svolgere attività lavorativa autonoma, purché ciò non comporti conflitti di interesse o violazioni delle norme sulla incompatibilità e cumulo di impieghi. La normativa di riferimento è il D.Lgs. 165/2001 (Testo Unico sul pubblico impiego), in particolare gli articoli 53 e seguenti, che disciplinano le incompatibilità e le autorizzazioni per l’esercizio di altre attività.

Per quanto riguarda la partecipazione ad avvisi pubblici del proprio ente, il dipendente deve valutare attentamente la presenza di eventuali conflitti di interesse, come previsto dall’art. 6-bis del D.Lgs. 165/2001 e dalla legge n. 190/2012 (Legge Anticorruzione). Inoltre, l’art. 5 del D.Lgs. 39/2013 impone ai dipendenti pubblici l’obbligo di astensione in presenza di conflitti di interesse.

Il nulla osta o un atto di consenso da parte dell’amministrazione di appartenenza potrebbe essere necessario in base alle disposizioni interne dell’ente e alle specifiche del caso. Questo è spesso regolato dai codici di comportamento interni o da regolamenti specifici dell’ente.

Riguardo all’esclusione dalla graduatoria per mancata regolarità fiscale, la normativa sugli aiuti de minimis (Regolamento UE n. 1407/2013) non prevede specifiche disposizioni in merito. Tuttavia, le amministrazioni possono stabilire criteri di ammissibilità che includono la regolarità fiscale. La possibilità di detrarre parte del contributo per regolarizzare la posizione fiscale del beneficiario dovrebbe essere valutata in base alla normativa vigente e alle condizioni poste dall’avviso pubblico.

Infine, la possibilità di indicare un’attività in un territorio comunale diverso da quello di residenza dipende dalle specifiche dell’avviso pubblico. Alcuni avvisi potrebbero richiedere che l’attività sia localizzata nel territorio del Comune promotore, mentre altri potrebbero non porre questa limitazione.

Esempio concreto:
Un dipendente comunale a tempo parziale desidera aprire un’attività agricola e partecipare a un avviso pubblico per ottenere un contributo. Dovrà verificare che l’avviso non precluda la partecipazione ai dipendenti dell’ente, ottenere un eventuale nulla osta dall’amministrazione e assicurarsi di non trovarsi in situazioni di conflitto di interesse. Inoltre, dovrà essere in regola con i tributi locali o verificare se l’avviso consente una regolarizzazione tramite detrazione dal contributo.

Conclusione sintetica:
Un dipendente pubblico a tempo parziale può avere una P.IVA e partecipare a un avviso pubblico, ma deve prestare attenzione alle norme su incompatibilità, conflitti di interesse e regolarità fiscale. La possibilità di aprire un’attività in un altro territorio comunale dipende dalle condizioni specifiche dell’avviso.

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Bibliografia: