All’affidamento in house non si applica il codice dei contratti pubblici solo se non vi è nessun socio privato - Ius & management All’affidamento in house non si applica il codice dei contratti pubblici solo se non vi è nessun socio privato - Ius & management
L’Affidamento in House: Normativa e Implicazioni per la Pubblica Amministrazione
CONTENUTO
L’affidamento in house rappresenta una modalità di gestione dei servizi pubblici che consente agli enti locali di conferire incarichi a società controllate senza dover ricorrere a procedure di gara. Tuttavia, affinché questa forma di affidamento sia legittima, è necessario rispettare specifici requisiti normativi.
Secondo l’articolo 12 della Direttiva 2014/24/UE, l’affidamento in house è consentito solo se la società è controllata in modo analogo a un proprio ufficio e non presenta soci privati. In particolare, è richiesto che almeno l’80% del fatturato della società derivi dall’ente pubblico o da soci pubblici. Questa condizione è ribadita nel Decreto Legislativo 36/2023, che attua la direttiva europea nel nostro ordinamento.
Un aspetto cruciale da considerare è che la presenza di soci privati, anche in misura minoritaria, esclude la possibilità di procedere con un affidamento diretto senza gara. Questo principio è fondamentale per garantire la trasparenza e la concorrenza nel settore pubblico, evitando conflitti di interesse e favoritismi.
Inoltre, la Pubblica Amministrazione è tenuta a verificare i requisiti soggettivi e morali dell’operatore economico, come stabilito dagli articoli 94, 95 e 100 del Decreto Legislativo 36/2023. Questi articoli delineano le modalità di accertamento della capacità economica e finanziaria, nonché dell’idoneità professionale degli operatori economici, garantendo così che solo soggetti idonei possano gestire servizi pubblici.
CONCLUSIONI
L’affidamento in house è uno strumento utile per la gestione dei servizi pubblici, ma deve essere utilizzato con attenzione e nel rispetto delle normative vigenti. La presenza di soci privati e il mancato rispetto dei requisiti di fatturato possono compromettere la legittimità dell’affidamento, esponendo l’ente pubblico a rischi legali e sanzioni.
IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA
Per i dipendenti pubblici e i concorsisti, è fondamentale comprendere le regole che governano l’affidamento in house. La conoscenza di queste normative non solo è utile per garantire una corretta gestione dei servizi pubblici, ma è anche un elemento chiave per la preparazione ai concorsi, dove la comprensione delle procedure di affidamento e dei requisiti normativi può fare la differenza.
PAROLE CHIAVE
Affidamento in house, Codice dei contratti pubblici, soci privati, fatturato, Direttiva 2014/24/UE, d.lgs. 36/2023, requisiti soggettivi, Pubblica Amministrazione.
ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI
- Direttiva 2014/24/UE
- Decreto Legislativo 36/2023
- Decreto Legislativo 175/2016
- Articoli 94, 95 e 100 del Decreto Legislativo 36/2023

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