Annullamento SCIA in istruttoria

Ciao a tutti, secondo voi il SUAP può rifiutarsi di annullare la SCIA di cessazione di un pubblico esercizio mentre è ancora in istruttoria?

Premesso che per la cessazione si presenta una COMUNICAZIONE, andrebbe meglio spiegato il caso.

Se Tizio comunica la cessazione, tale cessazione ha effetto immediato. Il SUAP prende atto (senza adottare atti ovviamente) della cessazione, aggiorna il suo database e informa ATS e gli Uffici Comunali (Commercio, PL, Tributi).

Non c’è di fatto istruttoria (cosa deve verificare il SUAP?).

Fatta questa premessa la domanda immagino sia se sia possibile per l’impresa chiedere l’annullamento della comunicazione di cessazione al fine di poter continuare l’attività ovvero venderla.

A mio personale avviso, fatta salva specifica normativa regionale, e fuori dalle aree soggette a programmazione, nulla vieta all’imprenditore di cambiare idea. Anche perché potrebbe il giorno stesso presentare una SCIA di avvio ex novo, poco in linea con i principi di semplificazione amministrativa…

Attendo comunque il parere degli esperti.

Grazie, in pratica è successo un pasticcio burocratico: il nuovo pubblico esercizio invece di chiedere su impresainungiorno il subentro ha chiesto la nuova apertura, mentre quello vecchio ha chiesto la cessazione qualche giorno dopo.
Ciò fa sì che il nuovo titolare non potesse più ospitare le macchinette comma 6a per effetto del distanziometro, che invece sarebbe possibile se avesse fatto il subentro, nonostante la continuità sostanziale del nuovo esercizio con quello vecchio.
Abbiamo provato a chiedere al SUAP di rettificare la cosa magari annullando la pratica di cessazione, a cui sarebbe seguito SCIA per il subentro, oppure variando la SCIA di nuova apertura in un subentro, ma nulla, abbiamo trovato un muro di gomma.
Secondo voi possono rifiutarsi di correggere le pratiche?

Se c’è un atto notarile che attesta il subentro, a mio avviso è possibile presentare una nota scritta al SUAP dove comunicate che, in virtù proprio dell’atto notarile, la pratica di avvio deve intendersi quale subentro, e che mero errore è stato presentato l’avvio.
Attendi comunque il parere degli esperti, vista la particolarità della situazione.

Sono d’accordo con AlbertoV: se esiste l’atto notarile e la ditta lo specifica, il Suap può procedere con il prendere atto che trattasi di un inizio attività per subingresso. Ci sono Suap che archiviano la pratica presentata e fanno presentare quella corretta ma il problema è che entra in gioco anche il Registro Imprese della Camera di Commercio la quale, nel frattempo, può avere iscritto l’azienda con la Scia già presentata. E’ necessario sentire anche la CCIAA a parere mio in questo caso, prima di fare presentare una pratica ex novo. Per la domanda se i SUAP possono rifiutarsi di correggere le pratiche dico solo una cosa: dipende se sono “malati di potere” (ne so qualcosa anche io).

@AlbertoV @Roberta_D28

Vi ringrazio, non c’è stato l’atto notarile, pensavamo di annullare la cessazione, fare l’atto notarile e poi inoltrare al SUAP pratica di subentro.
La Camera di Commercio si è detta disponibile a rettificare tutto, mentre il SUAP non ne vuole sapere.
Mi comunicano che non è possibile fare nulla, non spiegano il motivo diniego, che per loro il vecchio PE è cessato e basta nonostante la continuità di fatto tra il vecchio e il nuovo esercizio.
Purtroppo abbiamo peccato di ingenuità, pensavamo che essendo un passaggio da madre a figlia non ci fosse bisogno di formalità particolari come atti notarili o altro, di sicuro non potevamo immaginare che arrivassero ad “approfittarsi” (passatemi il termine) di un errore da parte nostra per farci togliere i giochi leciti. :sob: