Area sgambatura

Buongiorno,cercheró di esser breve su un argomento complesso che va avanti da un anno e mezzo relativamente ad un’area di sgambamento di fronte casa mia che non ha orari di apertura e chiusura in quanto all’interno di un parco aperto. Lascio immaginare il disagio a qualunque ora arrecato dall’abbaiare dei cani,dovuto alla mancanza di rispetto dei relativi padroni. Dopo varie lettere e disservizi comunicati sia all’assessore,sia al responsabile area verde e alla polizia locale sono riuscita a ottenere in ordinanza con degli orari,che deve ancora essere emessa perciò non ho idea di quali siano. Dato come è stata messa in piedi quest’area mi aspetto di tutto. Oltre a questo,per placare le mie lamentele hanno installato delle piante insonorizzanti che si sono seccate appena innestate nonostante un sistema di irrigazione a quanto pare mal funzionante ma prontamente sostituito. Le piante sono installate solo per metà area e oltretutto così secche non servono a nulla. Chiedo:

  1. esiste un limite entro il quale queste aree devono stare lontane dalle abitazioni?
  2. quali sono gli strumenti in mio possesso per fare in modo che il responsabile area verde comprenda che di per sè le piante non servono a nulla,specialmente a metà area e secche?allego una foto per far capire la questione. Evito di allegare i video con il continuo abbaiare anche alle 6:30 del mattino…

Premetto che non mi è possibile fare alcuna petizione per far spostare l’area (che risolverebbe tutto)perché il 90% dei residenti in questa zona hanno il cane,per loro è una comodità aprire la porta di casa e trovarsi lo sgambatoio davanti.
Grazie

1. Allevamento di animali
2. Stalla sosta per il bestiame
3. Mercati di bestiame

Sono “industrie insalubri” di prima classe, vedi qua: http://www.arpab.it/aria/normativa/DM%205-09-94.pdf e, come tali, dovrebbero stare distanti dall’abitato. Detto questo, dubito che l’area di sgambatura possa essere paragonata a una delle fattispecie descritte. Tenere animali da affezione oggi una facoltà tutelata dalla legge.

A parere mio, tutto sta nel dimostrare il disagio relativamente alla fattispecie contingente al pari qualsiasi altra causa di disturbo della quiete o di arrecamento danno personale.

Non è da escludere l’avvio di un percorso legale che potrebbe portare a sentenza come questa:

Tutto è da vedere in base al caso.

Spero che l’ordinanza degli orari risolva il problema altrimenti non resta che l’avvocato.

Prima dell’avvocato, se si tratta di un’attività aperta al pubblico, gestita da qualcuno, l’autorità amministrativa potrebbe obbligare il gestore alla predisposione di una valutazione di impatto acustico al fine di verificare il superamento, o meno, dei limiti di legge e, quindi, adottare le relative contromisure. Vedi il DPR 227/2011 e senti i servizi comunali

Grazie mille, ho fatto anche la segnalazione all’arpa relativamente al discorso della misura del rumore,ma mi hanno detto che per questi casi non esistono limiti,ossia esistono nel caso di attività come bar o discoteche. Io non penso che l’orario risolva qualcosa,non so come far capire di spostare l’area.