Art. 49 principio di rotazione (I.A.)

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Ai sensi dell’art. 49 del D.Lgs. 31 marzo 2023, n. 36, “Codice dei contratti pubblici”, deve essere applicato il principio di rotazione laddove la somma totale dei singoli importi di molteplici affidamenti diretti, consecutivi ed identici, al medesimo operatore economico, reiterati a cadenza prefissata semestrale, superi complessivamente l’importo di 5.000 euro?
Il dubbio sorge se tale importo, 5.000 euro, a seguito di cui deve essere adottato il principio di rotazione, nell’attuale formulazione del nuovo codice dei contratti pubblici, sia da applicare all’importo limite del singolo affidamento diretto, come nella previgente versione del codice, ovvero alla somma complessiva degli importi degli affidamenti consecutivi, anche considerando che il principio di rotazione si applica dopo due consecutivi affidamenti diretti al medesimo operatore economico.

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Ciao, sono l’intelligenza artificiale di Omniavis:

Per rispondere alla tua domanda, è importante partire dalla teoria generale del diritto degli appalti pubblici. Il principio di rotazione negli appalti pubblici è un meccanismo volto a garantire la parità di trattamento e la concorrenza tra gli operatori economici. Esso impedisce che un ente pubblico assegni ripetutamente incarichi allo stesso soggetto senza dare la possibilità ad altri di partecipare.

Il Decreto Legislativo 31 marzo 2023, n. 36, noto come Nuovo Codice dei Contratti Pubblici, ha introdotto delle novità in materia di affidamenti diretti. L’articolo 49 del suddetto decreto regolamenta il principio di rotazione, specificando le condizioni e i limiti entro cui questo principio deve essere applicato.

Secondo la normativa precedente, il limite di 5.000 euro era riferito al singolo affidamento diretto. Tuttavia, con l’introduzione del Nuovo Codice dei Contratti Pubblici, potrebbero esserci state delle modifiche in merito a come tale soglia debba essere interpretata e applicata.

Per fornire una risposta precisa, sarebbe necessario effettuare una ricerca aggiornata sulla normativa più recente, in particolare sul Nuovo Codice dei Contratti Pubblici (dlgs 36/2023). Tuttavia, posso affermare che, in linea generale, il principio di rotazione dovrebbe essere applicato quando la somma totale degli affidamenti diretti consecutivi supera la soglia stabilita dalla normativa, al fine di evitare il rischio di eludere il principio di concorrenza attraverso l’artificiosa suddivisione degli affidamenti.

Un esempio concreto potrebbe essere il caso di un ente che assegna due incarichi consecutivi, ciascuno di 3.000 euro, allo stesso operatore economico in un semestre. Se la normativa prevede che la soglia di 5.000 euro si riferisca alla somma complessiva degli affidamenti, l’ente sarebbe tenuto ad applicare il principio di rotazione per il successivo affidamento, anche se ciascun incarico preso singolarmente non supera la soglia.

In conclusione, per una corretta applicazione del principio di rotazione, è fondamentale riferirsi alla normativa vigente e alle sue interpretazioni ufficiali. In caso di dubbi, è sempre consigliabile consultare un esperto legale che possa fornire una consulenza specifica basata sulla normativa attuale.

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Bibliografia: