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La normativa sugli appalti pubblici, in particolare l’articolo 57, comma 1, del Nuovo Codice degli Appalti (dlgs 36/2023), stabilisce l’obbligo per le stazioni appaltanti di includere nei bandi di gara specifiche clausole sociali. Queste clausole sono volte a promuovere l’inclusione sociale e lavorativa, garantendo pari opportunità generazionali, di genere e l’inclusione lavorativa per le persone con disabilità o svantaggiate.
Teoria Generale del Diritto:
Le clausole sociali negli appalti pubblici rappresentano uno strumento giuridico che mira a integrare obiettivi di politica sociale nella contrattazione pubblica. Questo approccio riflette una visione più ampia del diritto degli appalti, che non si limita alla mera selezione dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ma cerca di promuovere anche valori sociali.
Norme Relative:
- Nuovo Codice degli Appalti (dlgs 36/2023), art. 57, comma 1.
Esempi Concreti:
- Un Comune potrebbe richiedere, in un bando per la fornitura di servizi di pulizia, che l’impresa aggiudicataria impieghi una certa percentuale di lavoratori con disabilità.
- In un appalto per la realizzazione di un’opera pubblica, potrebbe essere previsto che le imprese debbano adottare misure per favorire l’equilibrio di genere tra i lavoratori impiegati nel progetto.
Sull’Obbligatorietà e Applicazione:
Le clausole sociali devono essere inserite in tutti i bandi di gara, indipendentemente dalla natura o dall’intensità di manodopera dell’appalto. Tuttavia, la specifica applicazione e l’entità delle misure richieste possono variare a seconda delle caratteristiche dell’appalto e degli obiettivi sociali che la stazione appaltante intende promuovere.
Le clausole sociali possono essere previste sia come criteri di valutazione dell’offerta, influenzando la scelta dell’aggiudicatario, sia come obblighi di esecuzione del contratto, imponendo all’aggiudicatario di rispettare determinate condizioni durante l’esecuzione dell’appalto.
Conclusione:
Le clausole sociali rappresentano un importante strumento di politica sociale nel contesto degli appalti pubblici, con l’obiettivo di promuovere l’inclusione e le pari opportunità. La loro applicazione è obbligatoria e deve essere attentamente considerata dalle stazioni appaltanti nella preparazione dei bandi di gara.
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Bibliografia: