Attività di commercio verso associazione di consumatori - gruppo di acquisto. Inquadramento

Buongiorno,
Un esercizio di vicinato vuole vendere la sua merce ad una associazione. Secondo quanto riportatoci, l’associazione non ha partita IVA, e acquista la merce per redistribuirla ai suoi soci, organizzati come gruppo di acquisto. Non è chiaro se il ruolo dell’associazione sia di un semplice intermediario, oppure se acquista la merce per poi rivenderla agli iscritti.
Tutto ciò premesso, l’attività di commercio del negoziante verso l’associazione è da considerarsi al dettaglio o all’ingrosso? L’associazione diventa “utilizzatore professionale” o “utilizzatore in grande” o commerciante (art. 13 comma 1, lettera a L.R. Toscana 62/2018) per il fatto che acquista per poi redistribuire ai soci (cosa che porterebbe il commerciante, appunto, a doversi abilitare come grossista)?
Grazie a chiunque vorrà dare il suo contributo.

A parere mio l’attività del negoziante verso l’associazione è commercio all’ingrosso perché tale associazione non è un soggetto che non coincide con il “consumatore finale” che, secondo me, è una persona fisica. Vedendo il codice del consumatore, si può notare che consumatore è definito come:

“consumatore” - qualsiasi persona fisica che, nelle pratiche commerciali oggetto del presente titolo, agisce per fini che non rientrano nel quadro della sua attività commerciale, industriale, artigianale o professionale.

Sullo status dell’associazione ho più dubbi. In genere i gruppi di acquisto (GAS) sono solo persone che si ritrovano per fare ordini in comune senza avere un codice fiscale. Se l’associazione ha un CF si pone, in effetti, il problema. E’ vero che acquista le merci ma è probabile che non le rivenda nel senso che raccoglie l’ordine e redistribuisce i prodotti senza farsi pagare i prodotti. Potrebbe anche essere un agente o simili. Io approfondirei chiedendo dettagli