Attività di pernotto e circoli privati

Un circolo privato vorrebbe avviare un’attività di pernotto in bubble room a favore di associati… è possibile?

Al netto di eventuali problemi urbanistici edilizi, nel panorama normativo non si ravvede una norma che tratta l’esercizio della ricezione ai soci come viene tratta la somm.ne ai soci. Da questo punto di vista direi che l’attività non rileva ai fini amministrativi fino alla prova del falso. Intendo dire che rileverebbe quando si dimostrasse che, nei fatti, si tratta di struttura ricettiva dove la questione del circolo / associazione è solo un escamotage. La casistica è ricorrente e le sentenze e le sanzioni pure. Vedi il caso della balera ad ingresso con tessera dove i soci diventano tali in modo immediato appena acquistata la stessa tessera alla posta del locale: si tratta di biglietto camuffato (come dice la copiosa giurisprudenza). Vedi anche il caso delle palestre mascherate da sedi associative ecc.


Da altro punto di vista, per cadere in piedi, l’ipotesi potrebbe tradursi in una gestione di casa per ferie da abilitare come tale. La normativa laziale detta questa definizione:

“case per ferie", le strutture ricettive attrezzate per il soggiorno a fini turistici di persone singole o di gruppi gestite al di fuori dei normali canali commerciali e promozionali, da enti pubblici, associazioni o enti religiosi operanti senza scopo di lucro per il conseguimento di finalità sociali, culturali, assistenziali, religiose, o sportive, nonché, da altri enti o aziende per il soggiorno dei propri dipendenti e loro familiari.

In questa ipotesi, la questione si sposta su poter dichiarare i requisiti strutturali che la normativa regionale prevede per tali strutture.

Questa la mia chiave di lettura. Poi è da vedere nei dettagli