Autorizzazione commercio area pubblica itinerante Associazione sportiva dilettantistica senza scopo lucro

Buongiorno, non so se erroneamente, ma nel 2004 è stata rilasciata autorizzazione, per il commercio itinerante su area pubblica, ad una associazione dilettantistica sportiva senza scopo di lucro. Detta associazione cessa la predetta l’attività nel 2020. Oggi vorrebbe riottenere l’autorizzazione in questione ma abbiamo forti dubbi che si possa rilasciare ad una associazione “senza scopo di lucro” (lo statuto prevede che trattasi di attività sportiva nella pratica dell’automobilismo e degli sport motoristici in genere senza fine di lucro). Da visura camerale effettuata abbiamo constatato che l’attività era iscritta con codici Ateco tutti riconducibili al commercio all’ingrosso e al dettaglio itinerante riguardanti “autoveicoli, motoveicoli e imbarcazioni proprie e pezzi di ricambio”. Vorremmo conoscere il vs punto di vista in merito. Grazie

In teoria un ente può essere conduttore di una azienda commerciale. In quanto tale deve adempiere a tutte le procedure per le imprese: iscrizione in CCIAA e abilitazioni SUAP. In questo caso l’associazione perde il requisito di ente non commerciale e viene considerata, ai fini fiscali, un’impresa a tutti gli effetti: regime fiscale d’impresa; l’obbligo di tenere le scritture contabili; ecc.

Il commercialista può fornire indicazioni ma non escluderei a priori.

Vedi, ad esempio: Enti religiosi e ASD: equiparazione per la perdita della non commercialità - FISCOeTASSE.com

A noi invece è capitato il caso di Associazione culturale che esercita l’attività di somministrazione alimenti e bevande su area pubblica, all’interno di Fiere, senza alcuna iscrizione al Registro Imprese. L’attività è occasionale, la SCIA viene quasi sempre inviata il giorno stesso dell’evento (venerdì sera…) e il lunedì successivo, quando teoricamente si potrebbero inviare i controlli, la manifestazione è finita ed è già traslocata in un altro comune. Oltre a contestare la validità della SCIA al dichiarante o al suo procuratore, attività che si rivela completamente inutile, vorremmo inoltrare una segnalazione…all’Agenzia delle Entrate? O a chi? Anche dal punto di vista igienico sanitario…si tratta di somministrazione esercitata in assenza di requisiti professionali. La ASL interviene solo nel suo ambito territoriale. E allora a chi?

per la somm.ne temporanea non occorrono i requisiti professionali. Se è su area pubblica il comune può mettere dei “paletti” ai fini della concesisone (tacita o espressa che sia). La cosa è da vedere nei dettagli.