Avvio attività carrozziere presso terzi

Buongiorno
mi viene chiesto quali sono gli adempimenti nei confronti del SUAP per esercitare una attività di carrozziere senza locali e senza officina mobile ma presso “terzi” in vari comuni.
Si rivolgono a noi perché il soggetto che intende aprire la ditta individuale è residente nel nostro comune e la sede legale dell’impresa sarà presso la sua abitazione. Il titolare dell’impresa sarebbe anche Responsabile Tecnico e la SCIA che vogliono presentare gli serve per la successiva iscrizione al Registro Imprese.
I modelli di SCIA presenti su STAR e anche la normativa in materia di autoriparatori mi sembra che facciano riferimento ad attività esercitate in sede fissa o con officina mobile e quindi io penso che se intende esercitare come un “libero professionista/prestatore d’opera” (scusate i termini impropri) non debba presentare alcuna SCIA al SUAP.
Cosa ne pensate?
Grazie

E’ sicuramente consentito. Vedi qua: https://www.mimit.gov.it/images/stories/impresa/mercato/Circolare2luglio2012autoriparatore.pdf 1

Poi bisogna vedere la cosa nei dettagli, ci potrebbero essere problemi ambientali. Banalmente: non posso andare a riparare auto in una pubblica piazza.

In sintesi, l’operatore potrebbe abilitarsi come meccatronico ed avere solo un furgone attrezzato senza sede aperta al pubblico. Da vedere la CCIAA cosa obietterebbe ma la legge non lo proibisce. Ometto di citare le norme del 2011/2012 che ho citato molte altre volte: è consentito tutto quello che non è esplicitamente vietato dalla legge.

Inoltre la legge quadro sull’artigianato ammette la fattispecie in via generale
Come detto, è poi da vedere caso per casoalla PA competente che è la CCIAA. Il SUAP non ha competenza.
Sicuramente occorre una SCIA con la dichiarazione dei requisiti professionali

Buongiorno, ringrazio per la risposta ma avrei bisogno di capire praticamente quali sono gli adempimenti da fare.
E’ pacifico che l’attività di carrozziere è consentita anche in forma itinerante ma quello che vuol fare questo soggetto è una sorta di “affitto di poltrona” presso officine esistenti sul territorio di vari comuni.
La SCIA con la dichiarazione dei requisiti professionali dove la presenta?
Alla CCIAA? Al comune dove risiede? Ai comuni dove andrà ad esercitare?
Grazie di nuovo per la disponibilità

ah… ok.
Allora potrebbe essere anche una prestazione di servizi non rivolta al cliente ma all’altro professionista. L’esercente A chiama l’esercente B affinché oprei presso la sede di A. L’esercente B emette fattura. Essendo una prestazionè fra artigiani, non rivolta al pubblico, potrebbe essere non rilevante ai fini amministrativi.
Se invece, il soggetto B va lavorare stabilmente presso il soggetto A e lo stesso B si rivolge direttamente al cliente e riscuote da quello, allora si potrebbe configurare una sede d’impresa, sicuramente ci sarà una certa stabilità. Direi che occorre una normale SCIA come nel caso (che dici tu) trattdandosi di un’ipotesi di esercizio congiunto alias co-working.
Come ho già detto, è vedere caso per caso insieme alla PA competente che è la CCIAA. Chiaramente, se SCIA dev’essere, questa sarà presentata al SUAP.
Anche nell’affitto di poltrona la SCIA riguarda ogni sede dove Tizio è in co-working (quindi in ogni SUAP competente)