Brasile, scompare il campo “sesso” dalla nuova carta d’identità

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Personalmente ritengo che il perdurare di questi infruttuosi tentativi malconcepiti di appagare l’eccessiva sensibilità di taluni individui, che prescinde completamente dalle tematiche ben più elevate dei diritti civili e del rispetto altrui, in assenza di strumenti adeguati atti a fronteggiare abusi e frodi, possa unicamente alla lunga portare a problemi inerenti la pubblica sicurezza, la salute e la stabilità sociale della cittadinanza.

Pur comprendendo la casistica specifica del Brasile, non ritengo possibile negare l’importanza di poter tempestivamente identificare il sesso biologico e geneticamente immutabile di un individuo, per tante casistiche come sopra genericamente accennate che peraltro sono state ulteriormente evidenziate nel contesto pandemico da COVID-19.

Non ritengo infatti neanche possibile ragionevolmente supporre che la cancellazione del sesso biologico dalla carta d’identità possa mutare la tipicità delle potenziali malattie e dei disturbi di volta in volta statisticamente o geneticamente associati ad uno ovvero l’altro sesso biologico della specie umana.

A mio avviso, la cancellazione di questi dati e l’assuefazione a politiche ablative delle differenze biologiche e genetiche tra individui di sesso biologico differente, può alla lunga unicamente portare a maggiori squilibri sociali. A titolo di esempio:

  • La scomparsa delle donne (biologicamente e geneticamente individuabili come tali) dagli sport femminili a causa della sempre maggior presenza di maschi biologici auto-identificatosi come genere femminile che partecipano e vincono in tali gare;

  • L’aumento di malattie e disturbi dovuti alla promiscuità di uso di ambienti comuni e servizi igienici in precedenza individuati in base al sesso biologico, in spregio a qualsiasi rispetto degli individui fisicamente fragili ovvero affetti da problematiche del sistema immunitario;

  • La diffusione di fenomeni conclamati di frode sentimentale, andando pertanto a raggirare individui maggiormente fragili, anche con l’idea di poter concepire una prole, proponendo false relazioni senza mai divulgare apertamente il proprio sesso biologico e spacciandosi di volta in volta per questo ovvero l’altro sesso biologico, al fine di drenare risorse economiche e favori;

  • L’aumento di fenomeni di falsità in atti pubblici e privati, di volta in volta cambiando il proprio nome, fino a non rendere più identificabile in alcun caso un individuo dai singoli cittadini e solo tramite difficoltose indagini da parte degli inquirenti;

  • L’aumento di fenomeni di falsificazione dei titoli di studio, potendo seguire percorsi di studio anche universitari sotto alias e rendendo pertanto impossibile attribuire univocamente il titolo conseguito ad un individuo specifico e potendo tali titoli essere conseguiti da altri soggetti, spacciandosi dietro compenso per il beneficiario finale;

  • L’incremento di fenomeni di turbativa d’asta e frodi in appalti, non riuscendo più ad identificare tempestivamente eventuali relazioni di conflitto d’interesse tra PA e soggetti privati in assenza di nominativi univoci e ricorrenti, potendo di volta in volta mutare la propria denominazione e mistificare il medesimo individuo come soggetti distinti;

  • L’incremento di fenomeni di violenza ed abuso di sostanze psicotrope tese a resistere, somatizzando, a fenomeni di stress;

  • E molte altre;

Il rispetto altrui non necessita di censure, nè tantomeno la cancellazione di dati o parole può proteggere individui da se’ stessi, come possa accadere nelle carte d’identità brasiliane, nelle competizioni sportive canadesi ove è permesso di volta in volta auto-identificarsi sul momento, senza alcun ulteriore documento necessario, come un genere o l’altro, ovvero nei libri di testo scolastici e classici della letteratura statunitense sempre più censurati.