CAMPANIA - Commercio ingrosso e dettaglio NON alimentare, categoria catastale

Salve,
sono un commerciante all’ingrosso e al dettaglio di materiale elettrico con sedi in Campania. Da qualche giorno ho preso in locazione un nuovo locale di 370 mq in categoria catastale D/1. Urbanisticamente la zona è “commerciale e artigiana” e i permessi per la costruzione confermano tale destinazione.
Tuttavia la categoria catastale mi preoccupa…
L’accatastamento “non conforme” potrebbe creare problemi in sede di SCIA vicinato + Comunicazione ingrosso al SUAP? In altre parole, il Comune può chiedere al proprietario di cambiare categoria catastale? Se si, mi verrebbe chiesto di interrompere l’esercizio dell’attività oppure solo una integrazione documentale con continuazione dell’attività?
Considerato che, da progetto, la superficie destinata alla vendita è inferiore a 150 mq (Comune sotto 10.000 abitanti), bastano gli scaffali e il bancone a delimitare il magazzino dalla zona vendita oppure sono necessarie opere murarie?

Grazie

In genere questi dubbi si fugano prima di presentare una SCIA. Preciso che il catasto è una banca dati ai fini prettamente fiscali. L’accatastamento è un indizio, quello che fa fede è il certificato di destinazione d’suo urbanistica rilasciato dal Comune.

Un conto è la destinazione d’uso urbanistica, ovvero le funzioni ammesse in quell’area e un conto è la funzione impressa al singolo fabbricato. I controlli sulla SCIA porterebbero, secondo me, in caso di rilevata incompatibilità edilizio-urbanistica il provvedimento comunale sarebbe di divieto prosecuzione attività.

Vedi qua: SCIA per esercizio di vicinato e invito a conformare - n°2 da mario.maccantelli


Per la divisione dei locali occorre qualcosa di ragionevolmente strutturato. A parere mio va bene anche qualcosa di diverso da muri in senso stretto basta che sia qualcosa di inamovibile

Grazie mille per la risposta.
Sono d’accordo sul provvedimento di divieto di prosecuzione in caso di rilevata incompatibilità edilizio-urbanistica. Ma nel mio caso la destinazione d’uso è certamente commerciale e artigianale.
Il problema è solo catastale. L’immobile è in categoria D/1 coerentemente con l’utilizzo che ne faceva il precedente conduttore. Io mi accingo ad esercitare attività commerciale e la categoria catastale “potrebbe” non essere coerente. Ma il proprietario (per ragioni fiscali) non vuole preventivamente cambiare categoria ma vuole attendere (eventuale) richiesta da parte del Comune.
Per questo sono preoccupato del provvedimento in caso di rilevata incompatibilità catastale da parte del Comune.
Grazie ancora per la cortesia e la disponibilità