Cassazione: no al frazionamento artificioso nel condono edilizio - LavoriPubblici

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Divieto di Frazionamento Artificioso: La Sentenza della Corte di Cassazione n. 28350/2025

CONTENUTO

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 28350 del 4 agosto 2025, ha affrontato un tema cruciale nel campo del diritto edilizio: il divieto di frazionamento artificioso degli immobili per eludere i limiti previsti dal Secondo Condono edilizio, disciplinato dalla Legge n. 724/1994. In questo caso specifico, un proprietario aveva tentato di dividere un immobile in due unità fittizie per presentare due istanze di sanatoria, cercando così di superare il limite volumetrico di 750 m³ imposto dalla normativa.

Il Comune, accortosi di tale manovra, ha avviato un procedimento di autotutela, annullando le concessioni già rilasciate. Successivamente, il giudice penale dell’esecuzione ha ordinato la demolizione delle opere abusive. La Corte di Cassazione ha confermato la legittimità di tali azioni, sottolineando che le domande di condono presentate in modo artificioso non sospendono l’esecuzione della demolizione disposta dal giudice penale.

Questa sentenza ribadisce l’importanza di una corretta applicazione delle norme edilizie e il rigore con cui devono essere trattate le istanze di condono. La Cassazione ha chiarito che il frazionamento artificioso non solo è illegittimo, ma rappresenta anche un tentativo di eludere la legge, con conseguenze dirette sulla possibilità di ottenere la sanatoria.

CONCLUSIONI

La sentenza n. 28350/2025 della Corte di Cassazione rappresenta un importante precedente giuridico nel campo del diritto edilizio, riaffermando il divieto di pratiche elusive e il principio di legalità nella gestione delle istanze di condono. Essa serve da monito per tutti i proprietari e i professionisti del settore, evidenziando che ogni tentativo di eludere i limiti normativi può portare a sanzioni severe, inclusa la demolizione delle opere abusive.

IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA

Per i dipendenti pubblici e i concorsisti, questa sentenza sottolinea l’importanza di una corretta interpretazione e applicazione delle norme edilizie. È fondamentale che i funzionari pubblici siano formati e aggiornati sulle recenti pronunce giurisprudenziali, affinché possano gestire in modo efficace le istanze di condono e prevenire abusi. Inoltre, la conoscenza di tali normative è cruciale per garantire la legalità e la trasparenza nelle procedure amministrative.

PAROLE CHIAVE

Condono edilizio, frazionamento artificioso, Corte di Cassazione, Legge n. 724/1994, sanatoria, opere abusive, autotutela.

ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI

  1. Legge n. 724/1994 - Disposizioni per il condono edilizio.
  2. Sentenza Corte di Cassazione n. 28350/2025.

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