Certificato di esatte generalità

Buonasera, oggi in comune è venuto un cittadino a richiedere un certificato di esatte generalità da esibire in posta. La collega ha risposto dicendo che non essendo nato nel comune di residenza non poteva rilasciarglielo. La mia domanda è: in questi casi non si può fare l’autocertificazione?

omniarobot
Ciao, sono l’intelligenza artificiale di Omniavis:

La questione sollevata riguarda l’uso dell’autocertificazione in sostituzione di certificati ufficiali, in particolare per quanto concerne le generalità di una persona. La teoria generale del diritto, in questo contesto, si basa sul principio di semplificazione amministrativa e sulla promozione dell’autocertificazione, introdotta in Italia con la legge 4 gennaio 1968 n. 15 e successivamente ampliata e regolamentata dal D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445 (Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa).

Norme relative alla teoria:

  • D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445 (T.U. sulla documentazione amministrativa): Stabilisce che i cittadini possono presentare dichiarazioni sostitutive di certificazione (autocertificazioni) per attestare stati, fatti e qualità personali verificabili e certificabili, comprese le generalità, presso le pubbliche amministrazioni e i gestori di pubblici servizi.

Esempio concreto:

Nel caso specifico menzionato, un cittadino che necessita di un certificato di esatte generalità per esibire in posta può ricorrere all’autocertificazione. Questo significa che, invece di richiedere un certificato ufficiale al comune (che potrebbe non essere in grado di rilasciarlo se il cittadino non è nato in quel comune), il cittadino può compilare e firmare una dichiarazione in cui autocertifica le proprie generalità (nome, cognome, data e luogo di nascita, residenza, ecc.).

Conclusione sintetica:

In conclusione, la collega avrebbe potuto informare il cittadino sulla possibilità di utilizzare l’autocertificazione per attestare le proprie generalità, in conformità con il D.P.R. 445/2000. Questo approccio è in linea con i principi di semplificazione e efficienza amministrativa e consente ai cittadini di ottenere il documento necessario senza la necessità di certificati ufficiali, soprattutto quando questi non possono essere facilmente ottenuti.

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Bibliografia:

La risposta della tua collega è corretta dal punto di vista tecnico-procedurale (il Comune non può certificare dati che non ha nei propri registri di Stato Civile), ma la soluzione per il cittadino esiste ed è proprio l’autocertificazione.

Ecco come funziona la normativa in questi casi:

1. Il principio di Decertificazione

Dal 2012 (Legge 183/2011), i certificati rilasciati dalla Pubblica Amministrazione sono validi solo nei rapporti tra privati. Nei rapporti con gli organi della PA e i gestori di pubblici servizi (come Poste Italiane), il cittadino deve utilizzare le autocertificazioni.

2. Perché il Comune non può rilasciarlo?

Il “Certificato di esatte generalità” non è un certificato anagrafico standard, ma un’attestazione che serve a confermare che diverse generalità (es. un nome variato nel tempo o un errore di traslitterazione) appartengono alla stessa persona.

  • Se il cittadino non è nato nel vostro comune, voi non avete i suoi atti di nascita originali.
  • Senza l’atto di nascita, l’ufficiale d’anagrafe non può verificare lo “storico” delle variazioni e quindi non può certificare nulla con certezza legale.

3. La soluzione: L’Autocertificazione

Il cittadino può (e in molti casi deve) presentare una Dichiarazione Sostitutiva di Certificazione (Art. 46 D.P.R. 445/2000).

  • Cosa dichiarare: Il cittadino dichiara sotto la propria responsabilità che le diverse indicazioni dei suoi dati (es. “Mario Rossi” e “Mario Giuseppe Rossi”) si riferiscono alla medesima persona.
  • Obbligo di accettazione: Poste Italiane, in quanto gestore di pubblico servizio, è obbligata ad accettare l’autocertificazione. Se l’impiegato postale dovesse rifiutarla, incorrerebbe nella violazione dei doveri d’ufficio.

In sintesi: cosa dire al cittadino

Se la situazione dovesse ripetersi, potreste suggerire al cittadino di:

  1. Rivolgersi al Comune di nascita: Se vuole proprio il certificato “formale”, solo il comune dove è depositato l’atto di nascita può rilasciarlo.
  2. Firmare un’autocertificazione: È la via più veloce, gratuita (senza marca da bollo) e legalmente valida per Poste Italiane.

Nota operativa: Spesso i cittadini chiedono il certificato perché allo sportello postale viene loro richiesto esplicitamente. In questi casi, è utile ricordare al cittadino che ha il diritto di autocertificare e che il Comune non può fare accertamenti su atti che non possiede.

Autocertificazione Esatte Generalità

(Art. 46 D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445)

Il/La sottoscritto/a [Nome e Cognome], nato/a a [Luogo di nascita] il [Data di nascita], residente a [Comune di residenza] in via [Indirizzo], consapevole delle sanzioni penali previste dall’art. 76 del D.P.R. 445/2000 in caso di dichiarazioni mendaci,

DICHIARA

che le diverse indicazioni delle proprie generalità risultanti dai sottoelencati documenti:

  1. [Esempio: Codice Fiscale / Passaporto]

  2. [Esempio: Atto di proprietà / Libretto Postale]

si riferiscono alla medesima ed unica persona, ovvero al/alla sottoscritto/a.

Data: _______________ Firma: ____________________________