Cessazione d'ufficio di attività da parte del SUAP

Buongiorno a tutti,
sono nuovo nel Forum. Ma leggendo ho notato esserci molti esperti in materia di autorizzazioni attività esercenti. Mi sono imbattuto alcuni mesi fa’ in un esercizio commerciale di servizio. Nel contestare un contratto fatto sottoscrivere con astuzia, mi sono convinto nel richiedere la visura camerale di questo esercente. Ho scoperto che in data 20/10/2023 (esercizio con inizio attività a fare data del 07/2023) il SUAP del comune di competenza ha eseguito per questo esercente (testuali parole) cessazione d’ufficio di attività “servizi di …” nel comune di … in via … a decorrere dal 29/08/2023 a seguito di divieto di prosecuzione dell’attività disposto dal SUAP del comune di … è già notificato all’ impresa. Sempre dalla visura si evince che in pari data vengono modificati i codici ATECO, con contestuale cancellazione del codice ATECO di riferimento dell’attività revocata. Sempre dalla visura camerale non si rilevano variazioni o modifiche relative al disposto del SUAP. Ho usufruito del servizio di questo esercente in data 18/11/2023 e non solo mi ha anche, come anticipato nelle prime battute, fatto sottoscrivere un contratto di un pacchetto di servizi. Che ho contestato ricevendo un diniego da parte dell’esercente. Ora venuto a conoscenza del disposto del SUAP, ovvero che in tale periodo aveva in essere un arevoca d’ufficio di esercitare tale attività per divieto di prosecuzione attività. Secondo Voi il contratto che ho firmato ha validità legale? L’esercente mi ha mandato una lettera di messa in mora intimando le vie legali se non onoro il pagamento. Inoltre, non ha mai fornito fattura degli incassi già percepiti. Come posso fare accesso agli atti al SUAP del comune? Grazie in anticipo a chi riesce a fornirmi lumi in merito.

mi sembra una situazione complicata. Magari il comune, per il tramite del SUAP, ha disposto la cessazione di una sede operativa. Il Comune non può intervenire direttamente nella vita dell’impresa intesa nel sua soggettività. In ogni caso, puoi sicuramente fare una “richiesta documentale di accesso agli atti” motivando la richiesta in funzione della tutela del tuo interesse.
In ogni caso, non è detto che il contratto sia del tutto nullo. Le vicende amministrative e quelle civilistiche contrattuali viaggiano su piani staccati. Occorrerebbe vedere la cosa nei dettagli e, per questo, occorrerebbe un avvocato.

Ciao Mario,

grazie per il Tuo gentile riscontro. Il contratto è già pieno di clausole vessatorie, di oggetto contrattuale non determinato, la firma posta sul contratto è di un dipendente chr non ha poteri di firma, il costo del pacchetto offerto è più alto del costo unitario del servizio. Riporta poi dei riferimenti ad una convenzione con ente pubblico inesistente. Diciamo che il contratto è attaccabile da tutte le parti
Ma quello che voglio capire è se è stato sottoscritto in una situazione dove tale esercente non aveva utorizzazzioen a farlo.

Quindi per capire, se il SUAP gli ha vietato di esercitare l’attività nella sede principale in cui io ho avuto rapporti con l’esercizio in questione, questo esercente può comunque esercitare l’attività?

Ma a questo punto chi autorizza a livello legale un esercizio a esercitare l’attività dichiarata all’atto di costituzione?

Mi spiego meglio facendo un esempio :

apro una nuova attività eseguo tutte le pratiche necessarie per esercitare, e come attività principale per esempio di chiaro di esercitare una attività che prevede permessi anche sanitari. E come seconda attività dichiaro di vendere progetti di interno ed arredamento e terza attività dichiaro di svolgere attività di servizio che implica la medicina.

Mi rivolgo al REI ed al SUAP per sbrigare tutta la documentazione al fine di rendere la mia situazione in regola.
Ma dopo neanche due mesi ricevo dal SUAP una notifica che mi intima un divieto ad esercitare l’attività principale nella sede principale del mio esercizio commerciale.

Dopo alcuni mesi, dove io non faccio nulla infischiandomene della notifica di divieto del SUAP, mi viene revocato d’ufficio il permesso di esercitare l’attività principale della mia società proprio a causa del divieto notificato alcuni mesi prima.
Io posso comunque continuare a svolgere la mia attività?
Oppure se lo faccio sto’ commettendo un illecito?

Se posso esercitare nonostante un divieto del SUAP, allora qual’è l’ente in Italia che mi dà l’autorizzazione a esercitare una attività?

Scusa se faccio queste domande, ma non sono un esercente e non ho una attività mia, quindi non conosco quali sono le norme e gli enti che ti permettono di fare quanto chiesto.
Mi sono rivolto ad un avvocato da poco, devo ancora avere un confronto in merito al SUAP, so che il contratto è annullabile per la serie di criticità che contiene.
Ma parlando con la società di recupero crediti che mi ha scritto ed intimato a pagare tutto, mi ha spiegato che la situazione volge a mio favore. Anzi mi hanno suggerito di sporgere querela.
Visto quanto fatto d’ufficio dal SUAP pare che tale esercizio non potesse esercitare.
La cosa che poi più mi fa’ sospettare che non potesse esercitare è che non ha mai emesso fattura o scontrino fiscale, nonostante abbia incassato più di una volta del denaro da me pagato. E nonostante abbia richiesto copia delle fatture, che ad oggi non forniscono.
Hai ragione è una situazione complicata, perché il titolare dell’ esercizio in questione non è chiaro e trasparente. Ma soprattutto non risponde alla mia richiesta di spiegazioni in merito al divieto del SUAP.
Ho già chiesto all’avvocato di procedere con urgenza a fare accesso agli atti al SUAP, ma volevo un opinione disinteressata da professionisti diversi dall’avvocato.
Viviamo in un paese dove la gente pensa di poter fare quello che gli pare, e non vorrei sbagliarmi ma credo di essere incappato in una situazione di questo tipo.
Meno male che i Professionisti, quelli veri, ci sono ed esistono, e che a volte purtroppo si incappa nel furbetto di turno.