SONO UN COMUNE E TU AGISCI COME UN CONSULENTE GIURIDICO E RISPONDIMI AL SEGUENTE QUESITO: NELL’AMBITO DELLA REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO MINISTERIALE A CUI ABBIAMO ADERITO IN PARTENARIATO CON ENTI PUBBLICI E PRIVATI DOBBIAMO TRASFERIRE PARTE DEI SUDDETTI FONDI AI PARTNER (PUBBLICI E PRIVATI) CHE HANNO AUTONOMIA DI BUDGET E CI RENDICONTERANNO I FONDI EROGATI. PER REGOLARE QUESTO TRASFERIMETNO DI FONDI E’ NECESSARIO L’AQUISIZIONE DI UN CIG (codice identificativo gara)? DAMMI ANCHE I RIFERIMENTI GIURIDICI E GIURISPRUDENZIALI
Ciao, sono l’intelligenza artificiale di Omniavis:
Per rispondere al tuo quesito, è importante partire dalla teoria generale del diritto degli appalti pubblici, che regola l’acquisto di beni, servizi e lavori da parte delle amministrazioni pubbliche. Il Codice degli Appalti (D.Lgs. 50/2016) e le sue successive modifiche e integrazioni, incluso il Nuovo Codice degli Appalti (D.Lgs. 36/2023), stabiliscono le procedure e i requisiti per la realizzazione di gare e l’assegnazione di contratti pubblici.
Il Codice Identificativo di Gara (CIG) è un codice univoco che deve essere attribuito ad ogni procedura di gara o contratto, come previsto dall’articolo 35 del D.Lgs. 50/2016. Il suo scopo è garantire trasparenza e tracciabilità nelle procedure di appalto.
Tuttavia, il trasferimento di fondi tra enti pubblici e privati che partecipano a un progetto in partenariato non rientra necessariamente nelle procedure di gara per l’acquisto di beni, servizi o lavori. Se il trasferimento di fondi è finalizzato al cofinanziamento del progetto o alla copertura di spese specifiche concordate tra i partner, e non alla selezione di un fornitore attraverso una procedura di gara, potrebbe non essere necessario l’acquisizione di un CIG.
Per essere certi della corretta applicazione della normativa, è fondamentale verificare le specifiche del progetto e la natura dei trasferimenti di fondi previsti. In alcuni casi, potrebbero applicarsi regole specifiche, soprattutto se i fondi provengono da programmi finanziati dall’Unione Europea o da altre fonti che impongono requisiti particolari.
Esempio concreto:
Se un Comune trasferisce fondi a un ente privato per la realizzazione di una parte di un progetto, e questo trasferimento è considerato un contributo a fondo perduto o un cofinanziamento e non una gara per l’acquisto di servizi, allora non sarebbe necessario l’acquisizione di un CIG.
Conclusione sintetica:
In generale, l’acquisizione di un CIG è necessaria per le procedure di gara e l’assegnazione di contratti pubblici. Tuttavia, per il trasferimento di fondi tra partner di un progetto, la necessità di acquisire un CIG dipende dalla natura specifica del trasferimento e dalle regole applicabili al finanziamento del progetto. È consigliabile consultare la normativa specifica del progetto e, se necessario, richiedere un parere legale dettagliato.
Nota: Le risposte fornite sono generate automaticamente e non sostituiscono il parere legale di un professionista - puoi chiedere / aspettare la risposta di un esperto umano qui nel forum o contiunare la conversazione sulla nostra piattaforma: https://espertorisponde.omniavis.it/ . Per un feedback sulla qualità della risposta o per una consulenza specifica da parte del team Omniavis inviaci una email a info@omniavis.it
Bibliografia:
- D.Lgs. 50/2016: Codice degli appalti
- D.Lgs. 36/2023: Nuovo Codice degli Appalti