Gentile dott., non si tratta di essere in Corea ma di rispettare i diritti degli altri. Né si tratta di spettacoli all’interno del locale ma all’esterno.
Non pensi che io non sia liberalista come lei.
E’ evidente però che nella Vostra regione i titolari di pp.ee., sono rispettosi delle norme, ma dalle mie parti, fatte le dovute eccezioni, non lo sono affatto ; non rispettano, ordinanze, decibel, TULPS, suolo pubblico, etc., niente di niente e, per di più ballano durate le esibizioni del DJ, gridano, cantano schiamazzano, tutto all’aperto, fino a tarda notte.
Così, da anni, intendono la liberalizzazione dalle mie parti.
E alla fine si autocelebrano insieme alla PA, parlando di successo e di turismo anziché di turistificazione e gentrificazione.
E non si tratta solo di inquinamento acustico, il cui sistema invece, a mio avviso, presenta delle criticità, poiché l’arpa non è in grado di rispondere a tutte le richieste in relazione al dilagare delle irregolarità, ancorché, prima di verificare il rispetto dei limiti dell’intensità sonora, l’attività andrebbe inibita in assenza della relazione di impatto acustico. Ma da noi non si fa. Anzi alcune ordinanze dicono se non presenti la relazione di impatto acustico puoi diffondere musica fino alle ore 24:00 anche senza un piano acustico.
Se mi date un email vi vorrei mandare qualche video per mostrarvi qual’ è il modo di diffondere musica da noi, senza che nessuno faccia niente. Rimarreste senza parole.
Da noi non c’è nulla di ancillare e tutto spettacolo ed intrattenimento e le rare volte che non lo è, comunque si suona senza regole, a tavoletta per ore e ore anche sei o sette di seguito, discoteca a cielo paerto, un vero, autentico porto franco.
Come ho detto tante volte, la soluzione è semplice: gradualmente sospensione dell’attività musicale, poi sospensione della licenza ed infine revoca se necessari. Ma non viene fatto e quindi loro ne approfittano.
Del resto, credo che, se il Ministero dell’Interno abbia emanato la circolare che ho citato, vuol dire che ci sono tanti furbetti. Per di più la circolare pur riferendosi agli spettacoli dal vivo, ha colto occasione per ribadire che la musica nei pp.ee. deve svolgersi in un determinato modo, altrimenti si è assoggettabili alle norme del TULPS, al pacchetto come dice lei, 68+80.
Il Ministero ha detto che una delle condizioni per applicarsi dette norme è la ripetitività degli eventi che si svolgono con cadenza saltuaria ma ricorrente.
Mentre il consiglio di Stato ha detto che se vi è il DJ la musica non può essere ancillare, così come la sentenza della cassazione38028/2014, ha ribadito che se si balla si concretizza un’altra attività.
Or bene capisco che per lei, soprattutto le circolari, hanno un valore relativo.
Rimane il fatto però che ci sono e non credo sia sbagliato farne riferimento.