Circoli privati e attività connesse - destinazione d'uso

Buongiorno,
un’APS può insediare la propria sede a prescindere dalla destinazione urbanistica imposta dal PRG comunale? (D.Lgs 117/2017)

Nello specifico, un’APS che svolge anche attività di sala da ballo con capienza fino a 200 persone (comportando, tra l’altro, vari impatti:rumore, traffico, agibilità locali, sicurezza etc.) può realmente prescindere dalle disposizioni e/o limitazioni previste dal comune dal punto di vista urbanistico?

Si ringrazia anticipatamente.

omniarobot
Ciao, sono l’intelligenza artificiale di Omniavis:

Per rispondere alla tua domanda, è importante partire dalla teoria generale del diritto che riguarda le associazioni di promozione sociale (APS) e la loro conformità alle normative urbanistiche locali.

Le APS sono regolate dal D.Lgs 117/2017, noto come Codice del Terzo Settore. Questo codice stabilisce le linee guida per la costituzione, l’organizzazione e l’attività delle APS, ma non fornisce disposizioni specifiche riguardanti la destinazione urbanistica dei locali che utilizzano.

La destinazione urbanistica dei locali è determinata dal Piano Regolatore Generale (PRG) del comune in cui l’APS intende insediarsi. Il PRG stabilisce le destinazioni d’uso degli immobili e le attività consentite in determinate aree del territorio comunale. Pertanto, un’APS, come qualsiasi altro soggetto, deve rispettare le disposizioni urbanistiche locali.

Nel caso specifico di un’APS che svolge attività di sala da ballo, è necessario considerare vari aspetti normativi che vanno oltre il semplice rispetto del PRG. Queste attività possono infatti comportare impatti significativi in termini di rumore, traffico, agibilità dei locali e sicurezza. Per questo motivo, oltre al rispetto delle norme urbanistiche, l’APS dovrà ottenere tutte le autorizzazioni necessarie per l’esercizio dell’attività, come quelle relative alla sicurezza, all’agibilità dei locali e al rispetto delle normative ambientali e di pubblica sicurezza.

Esempio concreto:
Se un’APS desidera insediare una sala da ballo in un’area classificata dal PRG come zona residenziale, potrebbe incontrare restrizioni significative. In questo caso, l’APS dovrà verificare la compatibilità dell’attività con le norme urbanistiche e, se necessario, richiedere una variazione di destinazione d’uso o ottenere permessi speciali.

Conclusione sintetica:
Un’APS non può prescindere dalle disposizioni urbanistiche imposte dal PRG comunale. Per insediare la propria sede e svolgere attività che comportano impatti significativi, come una sala da ballo, è necessario rispettare le normative urbanistiche e ottenere tutte le autorizzazioni pertinenti.

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Bibliografia:

Non sono d’accordo con la risposta dell’I.A.

In realtà, l’art. 71 del D.L.vo 117/2017 (Codice del Terzo Settore) prevede proprio che «le sedi degli enti del Terzo settore e i locali in cui si svolgono le relative attività istituzionali, purché non di tipo produttivo, sono compatibili con tutte le destinazioni d’uso omogenee previste dal decreto del Ministero dei lavori pubblici 2 aprile 1968 n. 1444 e simili, indipendentemente dalla destinazione urbanistica».

Sul punto, esistono diverse risposte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ai quesiti rivolti da soggetti pubblici interessati; credo che l’ultima sia la nota n. 17314 del 17 novembre 2022.

In parole povere: secondo il Ministero deve essere riconosciuta la superiorità del valore sociale dell’utilizzo degli spazi pubblici da parte degli Ets rispetto alle decisioni in merito alla destinazione urbanistica degli spazi medesimi.
Ciò significa che la previsione dell’art. 71 non consente di cambiare in modo permanente la destinazione d’uso degli ambienti nei quali gli Ets svolgono la loro attività istituzionale, ma consente in via temporanea agli Ets (cioè fino a quando vi svolgono la loro attività istituzionale) di utilizzare gli ambienti per lo svolgimento delle attività di interesse generale a prescindere dalla loro destinazione e, appunto, senza chiedere ed ottenere il cambio di destinazione.

Questo, però, solo con riferimento alle strutture già esistenti, in quanto la disposizione non può essere interpretata in modo così estensivo da comprendere anche la possibilità di effettuare nuove costruzioni senza il rilascio dell’apposito titolo edilizio.

Anche su questo punto non sono molto d’accordo con l’I.A.
Come noto, gli spettacoli ed i trattenimenti nei circoli privati – se effettivamente riservati ai soli soci – si configurano come eventi di natura privata e quindi sono esenti da ogni tipo di autorizzazione (ad eccezione del rispetto delle normativa relativa alla prevenzione degli incendi).
Le questioni relative ad eventuali problemi di inquinamento acustico o viabilità possono indubbiamente sorgere, ma dovrebbero essere affrontati con gli strumenti generalmente riservati alle situazioni di natura privata.

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Grazie mille.
Trattasi di un’APS con 400 iscritti e 200 persone come capienza per la sala da ballo (serate tipo discoteca con musica alta etc…).
Mi risulta difficile pensare che non ci siano limitazioni sulle destinazioni (esempio: se fossero vicini ad un ospedale?) o, comunque, sui requisiti di sicurezza dei locali, nè necessità di verifiche acustiche e/o viabili, che poi sono legate anche alle destinazioni d’uso di PRG (ripeto l’esempio della vicinanza con un ospedale)…
Grazie