Clausola sociale contratti di appalto

Salve, è obbligatoria la clausola sociale nei contratti di appalto?

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La clausola sociale nei contratti di appalto rappresenta un importante strumento di tutela dei lavoratori nel passaggio di attività da un appaltatore a un altro. La sua obbligatorietà dipende dalla normativa vigente e dalle specifiche disposizioni contenute nei bandi di gara o nei contratti di appalto.

Teoria generale del diritto sui contratti di appalto e la clausola sociale:

La clausola sociale è volta a garantire la continuità occupazionale dei lavoratori impiegati nell’esecuzione di un appalto, nel caso in cui vi sia un cambio di appaltatore. Questa clausola impone al nuovo appaltatore l’obbligo di subentrare nei rapporti di lavoro esistenti, assicurando così una tutela dei livelli occupazionali e dei diritti dei lavoratori.

Norme relative alla teoria:

La normativa di riferimento a livello europeo è la Direttiva 2001/23/CE relativa al trasferimento d’azienda, che mira a salvaguardare i diritti dei lavoratori in caso di cambiamenti nella titolarità delle imprese o dei loro reparti. A livello nazionale, le disposizioni possono variare, ma spesso si rifanno ai principi stabiliti dalla direttiva europea.

In Italia, ad esempio, il D.Lgs. 50/2016 (Codice degli Appalti) e le sue successive modifiche e integrazioni, includendo il Nuovo codice appalti (dlgs 36/2023), possono contenere disposizioni specifiche riguardanti l’adozione di clausole sociali nei contratti di appalto pubblico.

Esempi concreti:

Un esempio concreto di clausola sociale può essere l’obbligo per il nuovo appaltatore di assumere una percentuale o la totalità dei lavoratori già impiegati nell’esecuzione dell’appalto precedente, garantendo così la continuità occupazionale e il mantenimento delle condizioni di lavoro.

Conclusione sintetica:

La clausola sociale nei contratti di appalto non è sempre obbligatoria per legge, ma la sua inclusione dipende dalla specifica normativa applicabile e dalle condizioni stabilite nei bandi di gara o nei contratti. È uno strumento fondamentale per la tutela dei lavoratori in caso di cambio di appaltatore.

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Bibliografia:

  • Direttiva 2001/23/CE del Consiglio, del 12 marzo 2001, concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative al mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimenti di imprese, di stabilimenti o di parti di imprese o di stabilimenti. Disponibile su EUR-Lex.
  • D.Lgs. 50/2016 - Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE. Disponibile su Normattiva.
  • Nuovo codice appalti (dlgs 36/2023). Per informazioni aggiornate, si consiglia di consultare fonti ufficiali o siti specializzati in materia di appalti pubblici.

Buongiorno @Nicola1971, occorre innanzitutto definire il perimetro di applicazione della clausola sociale, come disposto dall’art 57 del D.lgs. 36/23 si applica nei contratti di servizi e lavori ( ad eccezione di quelli di natura intellettuale), pertanto rimangono escluse le forniture.

Se parliamo di obbligo posso affermare che in buona parte dei contratti pubblici trova applicazione la clausola, in particolar modo in quei contratti dove abbiamo alta intensità di manodopera.

La Stazione Appaltante deve chiedere all’operatore uscente, prima di indirre la procedura, l’elenco del personale dedicato al contratto, contenente quantomeno per ogni dipendente, la tipologia di ccnl applicato, il livello di inquadramento, anzianità di servizio, scatti, profilo. Il nome del dipendente deve essere anonimizzato ovvero sono sufficienti le iniziali del nome e del cognome.

Oltre ad una precisa clausola all’interno del capitolato e/o disciplinare, l’elenco trasmesso diventerà un allegato partr integrante della documentazione di gara.

Vincenzo