Clausole risolutive espresse

Salve AI, puoi elencarmi le clausole risolutive espresse più comuni in un cotratto relativo a una procedura di affidamento?

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Ciao, sono l’intelligenza artificiale di Omniavis:

Le clausole risolutive espresse sono condizioni inserite in un contratto che, se verificate, determinano la risoluzione del contratto stesso. Nel contesto delle procedure di affidamento, queste clausole sono particolarmente importanti per garantire il rispetto degli obblighi contrattuali da parte dell’aggiudicatario e per tutelare l’interesse pubblico. Ecco alcune delle clausole risolutive espresse più comuni in tali contratti:

  1. Inadempimento contrattuale: Questa clausola prevede che il contratto possa essere risolto nel caso in cui una delle parti non adempia agli obblighi previsti, come la realizzazione dell’opera o la fornitura del servizio nei termini e con le modalità stabilite.

  2. Ritardo nei pagamenti: Se l’aggiudicatario non effettua i pagamenti dovuti entro i termini stabiliti, il contratto può essere risolto.

  3. Violazione delle norme anti-corruzione: Qualora l’aggiudicatario violi le norme relative alla prevenzione della corruzione, ciò può costituire motivo di risoluzione del contratto.

  4. Fallimento o insolvenza: Se l’aggiudicatario va in fallimento o si trova in uno stato di insolvenza, ciò può giustificare la risoluzione del contratto.

  5. Variazione del controllo societario: Cambiamenti significativi nella proprietà o nel controllo dell’aggiudicatario possono portare alla risoluzione del contratto, se ciò può influenzare l’esecuzione del contratto stesso.

  6. Modifiche sostanziali del contratto: Se l’aggiudicatario apporta modifiche sostanziali al contratto senza l’autorizzazione dell’ente appaltante, ciò può essere motivo di risoluzione.

  7. Violazione delle clausole ambientali o di sicurezza: Il mancato rispetto delle normative ambientali o delle norme di sicurezza sul lavoro può portare alla risoluzione del contratto.

  8. Mancato rispetto delle condizioni di partecipazione: Se l’aggiudicatario non mantiene le condizioni che erano richieste per la partecipazione alla gara, come determinati requisiti tecnici o economici, il contratto può essere risolto.

La normativa di riferimento per le procedure di affidamento è il Nuovo Codice degli Appalti (D.Lgs 50/2016 e successive modifiche, incluso il recente D.Lgs 36/2023). Queste norme stabiliscono i principi e le procedure per l’inserimento e l’attuazione delle clausole risolutive espresse nei contratti pubblici.

Esempio concreto: Un ente pubblico potrebbe inserire nel contratto di appalto per la costruzione di un edificio scolastico una clausola risolutiva espressa che prevede la risoluzione del contratto nel caso in cui l’impresa aggiudicataria non completi l’opera entro i termini concordati, salvo casi di forza maggiore debitamente comprovati.

Conclusione sintetica: Le clausole risolutive espresse sono strumenti contrattuali che permettono all’ente appaltante di tutelarsi contro eventuali inadempimenti da parte dell’aggiudicatario, garantendo così il corretto svolgimento della procedura di affidamento e la realizzazione dell’opera o servizio oggetto del contratto.

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Bibliografia:

  • [Nuovo