Commercio al dettaglio/ingrosso e requisiti

Buongiorno, scrivo dalla Toscana;
Un’azienda ci comunica l’avvio di commercio all’ingrosso di bevande alcoliche (vino) presso un magazzino nei pressi della sede legale.
Nella notifica sanitaria specificano che oltre a tale vendita avviano anche quella al dettaglio per corrispondenza/internet/forme speciali di vendita, della solita merce che vendono all’ingrosso.
L’art.75 comma 1 l.r.62/2018, mi dice che L’avvio di vendita al dettaglio per corrispondenza, televisione e online è soggetta a SCIA, ma che la SCIA non è richiesta qualora la forma speciale di vendita sia accessoria ad altra attività di vendita della medesima tipologia.
Se io interpreto la medesima tipologia intesa come ambito merceologico, posso accettare la pratica priva dei requisiti professionali ma solo con i requisiti morali dell’articolo 11 l.r.62/2018, sufficienti in Toscana per svolgere commercio all’ingrosso anche alimentare?
Oppure devo interpretare l’articolo in modo diverso e chiedere di integrare la pratica con la nomina di un preposto all’esercizio in possesso dei requisiti professionali?
Grazie mille e buona giornata.

Il principio deriva dalla tabella del d.lgs. n. 222/2016. Lì è ancora più generico ed esteso anche alla somm.e (vedi catering esercitato dal ristorante). Personalmente ritengo che la condizione sia l’attinenza all’attività dello stesso tipo in senso stretto. In altre parole, quando sarebbe un’inutile ripetizione sulla dichiarazione degli stessi requisiti. Nel tuo caso, per la vendita al dettaglio occorrono i requisiti professionali che non occorrevano per il commercio all’ingrosso.