Commercio in civile abitazione

E’ possibile aprire un’attività di commercio al dettaglio utilizzando una parte della propria abitazione e non superando il 49% della superficie?
grazie

Una risposta precisa te la può fornire solo il tuo ufficio tecnico.

In linea di massima è possibile (fatte salve le disposizioni degli strumenti urbanistici comunali), ma previa realizzazione della pratiche edilizie e catastali per la separazione dei locali in due distinte unità immobiliari (una residenziale e l’altra commerciale) ed il mutamento della destinazione d’uso della parte che diventerà commerciale.

Confermo quanto scrive Marco.

Se per le norme di PGT c’è compatibilità puoi chiedere il cambio di destinazione d’uso…
Oltre a quanto scritto da Marco tuttavia tieni conto che:

  • dovrai pagare gli oneri urbanistici per il cambio di destinazione d’uso;
  • dovrai reperire (o monetizzare, se ammesso) i parcheggi.

Roberta scrive dalla Toscana.

La regione Toscana, dopo che il DPR 380/01 è tornato su suoi passi (prima c’era un concetto analogo anche a livello statale), ha legiferato in senso liberista. Vedi art. 99, comma 4-bis della legge regionale n. 65/2014, come introdotto con LR 47/21:

4 bis. Si ha mutamento della destinazione d’uso quando sia variata l’utilizzazione di una unità immobiliare in modo tale da interessare oltre il 50 per cento della superficie utile dell’unità stessa oppure, comunque, nel caso di variazione di utilizzazione a fini commerciali, quando sia superato il limite della superficie di vendita per esercizi di vicinato di cui all’articolo 13 della legge regionale 23 novembre 2018, n. 62 (Codice del Commercio). Resta fermo che le funzioni introdotte nelle porzioni non prevalenti in termini di superficie utile devono essere consentite dagli strumenti urbanistici comunali.

Quindi, se astrattamente è possibile utlizzare una funzione per meno della metà della supeficie utile al fine di imprimere altra funzione, per contro deve essere valutata la compatibilità della destinazione d’uso urbanistica.

Quello che conta l’ultimo periodo della disposizione. Le condizioni urbanistiche sono un presupposto comunque necessario. Ad esempio (esempio banalissimo ma utile), se siamo in zona/sistema esclusivamente agricolo e non sono ammesse altre funzione in via generale (mai quella commerciale), non si può prendere una stalla per il bestiame e, per metà, trasformarla in un esercizio di commercio al dettaglio. La funnzione “commerciale” lì è reclusa a prescindere. Approfondisci con la differenza fra destinazione d’uso del fabbricato e quella urbanistica