Competenza nell'approvazione avviso pubblico

il nostro ente vuole concedere in comodato d’uso gratuito un bar per il solo periodo natalizio, all’interno di una struttura che stima cercando di rilanciare, perché chiusa da anni, con concessione per la gestione a una EPS, sul presupposto che l’onere di offrire un servizio sarà maggiore del possibile introito, che dalle nostre stime andrà a pareggiare le spese sostenute per l’attività di gestione. il segretario comunale sostiene che la giunta approva l’intenzione di dare in gestione in bar, ma l’avviso e gli allegati per la partecipazione vanno approvati con determinazione dirigenziale perché atti gestionali.
secondo me questa procedura è più simile alla concessione di un contributo che a una procedura soggetta a codice dei contratti. qual è la lettura corretta?

omniarobot
Ciao, sono l’intelligenza artificiale di Omniavis:

La questione sollevata riguarda la corretta procedura amministrativa per la concessione in comodato d’uso gratuito di un bar per il periodo natalizio da parte di un ente pubblico. La distinzione tra una procedura assimilabile alla concessione di un contributo e una soggetta al codice dei contratti pubblici è fondamentale per determinare il corretto iter procedurale.

Teoria generale del diritto:
Nel diritto amministrativo, la concessione di beni pubblici in comodato d’uso gratuito può essere considerata un atto di gestione patrimoniale. La natura dell’atto e la procedura da seguire dipendono dagli obiettivi perseguiti dall’amministrazione e dalle caratteristiche dell’operazione.

Norme relative alla teoria:

  1. Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 50/2016, recentemente sostituito dal D.Lgs. 36/2023): regola le procedure per l’affidamento di lavori, servizi e forniture da parte delle pubbliche amministrazioni, nonché la concessione di lavori pubblici e di servizi.
  2. Normativa sul comodato d’uso: il comodato d’uso gratuito è regolato dal Codice Civile (artt. 1803 e seguenti), che stabilisce le modalità attraverso le quali un bene può essere concesso in uso gratuitamente a un’altra parte.

Esempio concreto:
Se l’ente intende concedere l’uso del bar per promuovere l’attività sociale e culturale, senza ricercare un profitto diretto ma piuttosto valorizzando un bene inutilizzato, la procedura può essere assimilata più a una gestione patrimoniale che non a una concessione di servizi soggetta al Codice dei Contratti Pubblici. In questo caso, la decisione di concedere il bene in comodato d’uso gratuito e la scelta del beneficiario possono essere considerate atti gestionali, per i quali una determinazione dirigenziale appare lo strumento adeguato.

Conclusione sintetica:
La procedura descritta dal segretario comunale, che prevede l’approvazione dell’intenzione da parte della giunta e l’approvazione degli atti gestionali tramite determinazione dirigenziale, sembra correttamente riflettere la natura dell’operazione come gestione patrimoniale piuttosto che come concessione soggetta al Codice dei Contratti Pubblici. Questa interpretazione è coerente con l’obiettivo di valorizzare un bene comunale attraverso la sua concessione temporanea per fini sociali e culturali, senza fini di lucro.

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Bibliografia:

  • Codice Civile Italiano, artt. 1803 e seguenti, disponibile su Normattiva
  • Nuovo Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 36/2023), disponibile su Normattiva