Compro Oro: SCIA Dettaglio vs. Licenza Questura Ingrosso

Ciao a tutti,

mi trovo a gestire una situazione che spero possiate aiutarmi a chiarire, relativa a un’attività di Compro Oro qui in Toscana.

Il caso specifico è il seguente: Un nostro utente ha avviato l’attività presentando una SCIA per il commercio al dettaglio. Successivamente, ha ottenuto dalla Questura la licenza, ma questa è stata rilasciata specificamente per il --commercio all’ingrosso di oggetti preziosi usati–.

Come segnalato dall’utente, la Camera di Commercio ha bloccato la pratica a causa dell’incompatibilità tra la SCIA (che indica “dettaglio”) e la licenza di PS (che indica “ingrosso”).

I miei dubbi sono:

  1. Regolarizzazione principale: Per sanare questa incongruità, l’utente potrebbe presentare una nuova SCIA per l’avvio di attività di commercio all’ingrosso negli stessi locali allegando copia della licenza di Questura già in possesso? Questo approccio permetterebbe l’avvio immediato dell’attività di ingrosso e risolverebbe la discordanza con la licenza?

  2. Gestione della SCIA di dettaglio: Una volta presentata la SCIA per l’ingrosso, cosa è più opportuno fare con la SCIA di commercio al dettaglio presentata inizialmente? Meglio farla cessare tramite apposita comunicazione?

Vi ringrazio anticipatamente per qualsiasi consiglio, esperienza o riferimento normativo che possiate fornirmi per gestire al meglio questa situazione.

Fabrizio

Se il soggetto intende vendere sia al dettaglio che all’ingrosso, direi che la soluzione 1 è quella più corretta.
A mente del d.lgs. n. 222/2016, il commercio all’ingrosso è sottoposto a semplice “comunicazione” (neppure a SCIA) che può essere presentata sia al SUAP che direttamente alla CCIAA.
La comunicazione ha efficia immedtata come la SCIA

Grazie per la risposta. Da quanto ho avuto modo di capire vorrebbe svolgere semplicemente l’attività all’ingrosso per cui ha la licenza. Gli ho consigliato prima di tutto di sentire la camera di commercio per essere sicuo che siano informati di come intende regolarizzare la cosa. Per la “parte dettaglio” se vuole potrebbe quindi anche cessarla? in ogni caso non effettuerebbe nessuna attività

Mi pare una situazione un po’ confusa…

Quindi il tizio aveva presentato una SCIA per la vendita di oggetti preziosi in esercizio di vicinato?
Se è così, si trattava dunque di una “SCIA condizionata” al successivo rilascio della licenza ex art. 127 TULPS da parte della Questura; l’istanza per la licenza avrebbe dovuto essere inviata al SUAP contestualmente alla SCIA e il SUAP avrebbe dovuto trasmetterla alla Questura (vedi punto n. 35 dell’Allegato A al D.L.vo 222/2016).

Senonché la Questura avrebbe invece rilasciato una licenza per vendita di oggetti preziosi all’ingrosso… :roll_eyes:

Non sappiamo chi e quando avrebbe sbagliato e dove sarebbe stato l’errore, ma di fatto si è verificato che la “SCIA condizionata” per il commercio di vicinato non si è perfezionata e quindi non è diventata efficace.
Per sistemare la cosa, direi che il tizio deve innanzitutto capire qual è l’attività che intende effettivamente esercitare, magari facendosela spiegare bene dal suo commercialista.
Se parliamo di un “Compro oro”, una volta ottenuti i necessari titoli abilitativi dovrebbe poi osservare le disposizioni del D.L.vo 92/2017, tra cui l’iscrizione nel registro istituito presso l’OAM (Organismo degli Agenti e dei Mediatori).

l’utente volveva avviare una attività di commercio all’ingrosso ma ha mandato per errore una SCIA di vicinato al dettaglio con regolare richiesta di licenza che abbiamo inviato alla questura. Da quel punto l’utente è intervenuto direttamente con la questura (probabilmente ci aveva già parlato prima per vedere la fattibilità) e gli ha quindi passato l’informazione che lui vorrebbe fare solo commercio all’ingrosso…da questo punto la questura gli è andato dietro a prescindere dalla SCIA
Quindi si trova con una SCIA di vicinato condizionata con licenza per ingrosso. Per questa ragione credo che dovrebbe attivare una attività di commercio all’ingrosso tramite camera di commercio (di cui ha già la licenza) e cessare il negozio di vicinato (che tanto non ha interesse, ne possibilità, di portare avanti)

Succede spesso che le Questure se ne infischino del SUAP e dicano al Privato di presentare direttamente la domanda. Capita in molte altre occasioni. Poco male… Adesso presenterà “comunicazione” per commercio all’ingrosso (lo può fare anche dopo la licenza ma prima di iniziare effettivamente l’attività di vendita). Farei fare la cessazione del vicinato
La Scia condizionata è una pessima invenzione (riforma Madia). È chiaro che se un soggetto vendesse solo preziosi, dovrebbe attendere la licenza questorile prima dell’avvio effettivo dell’attività. La SCIA commerciale (denominata condizionata o meno – era così anche prima) è procedibile ma la sua efficacia resta congelata. Al contrario, la stessa bottega potrebbe, presentando subito la SCIA commerciale, vendere altre cose diverse dalle preazioni e iniziare a vendere i preziosi solo all’arrivo della licenza (ho detto SCIA ma le stesse cose valgono anche per la comunicazione dell’ingrosso)

Se succede così sbagliano di grosso, perché - quanto meno per quanto riguarda la vendita di oggetti preziosi, che è la questione su cui si discute - il Ministero dell’Interno aveva diramato nel 2018 una circolare molto precisa e dettagliata che le Questure non possono certo ignorare…

lo so ma le prassi sono dure a morire. Lo stesso accade per le autorizzioni ex art. 88 TULPS. Anche lì ci sono circolari. Molte PA non rispettano il DPR 160/2010: le soprintendenze, ANAS, le Motorizzazioni, le CCIAA stesse…