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Condono edilizio e nuovi abusi: il Consiglio di Stato vieta lavori durante la sanatoria
CONTENUTO
Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 7004/2025, ha fornito importanti chiarimenti riguardo alla possibilità di sanatoria per abusi edilizi, in particolare in presenza di vincoli paesaggistici. La Corte ha stabilito che, qualora un abuso edilizio sia stato realizzato in un’area soggetta a vincolo paesaggistico, non è possibile accedere alla sanatoria straordinaria, anche se l’opera non ha un impatto ambientale significativo. Questo significa che gli interventi consentiti in tali contesti sono limitati esclusivamente a quelli di restauro, risanamento e manutenzione ordinaria.
Inoltre, la sentenza ha messo in luce un aspetto cruciale riguardo al silenzio-assenso previsto dall’art. 35 della legge n. 47/1985, che regola il primo condono edilizio. Il Consiglio di Stato ha chiarito che il silenzio-assenso non si forma automaticamente; è necessario che la domanda di condono sia completa e corredata di tutti i pareri vincolanti richiesti per le aree sottoposte a tutela. Qualsiasi carenza documentale o omissione può compromettere l’acquisto del diritto alla sanatoria per silenzio dell’Amministrazione.
Infine, è fondamentale che il privato dimostri con certezza la data di ultimazione delle opere abusive per poter accedere al condono edilizio. Questo aspetto è cruciale, poiché la prova della data di ultimazione è un requisito essenziale per la validità della richiesta di sanatoria.
CONCLUSIONI
La sentenza n. 7004/2025 del Consiglio di Stato rappresenta un importante passo avanti nella tutela del paesaggio e nella regolamentazione degli abusi edilizi. Essa chiarisce che la presenza di vincoli paesaggistici non consente la sanatoria straordinaria e stabilisce requisiti rigorosi per l’accesso al condono, sottolineando l’importanza della completezza documentale e della prova della data di ultimazione delle opere.
IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA
Per i dipendenti pubblici e i concorsisti, questa sentenza evidenzia l’importanza di una corretta gestione delle pratiche edilizie e della necessità di una formazione adeguata sulle normative vigenti. È fondamentale che i funzionari pubblici siano in grado di valutare correttamente le domande di condono, tenendo conto dei vincoli paesaggistici e della documentazione necessaria. Inoltre, la sentenza sottolinea l’importanza di una comunicazione chiara e trasparente con i cittadini riguardo ai requisiti per l’accesso alla sanatoria.
PAROLE CHIAVE
Condono edilizio, vincolo paesaggistico, silenzio-assenso, legge n. 47/1985, abusi edilizi, sanatoria, manutenzione ordinaria.
ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI
- Legge n. 47/1985 - Norme per il condono edilizio.
- Sentenza n. 7004/2025 del Consiglio di Stato.
- Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.Lgs. n. 42/2004).

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