Condono edilizio: il Consiglio di Stato sulla formazione del silenzio-assenso

Il Silenzio-Assenso nel Condono Edilizio: Chiarimenti dal Consiglio di Stato

CONTENUTO

Il Consiglio di Stato ha recentemente fornito importanti chiarimenti riguardo alla formazione del silenzio-assenso nel contesto del condono edilizio, un tema di rilevante interesse per i dipendenti della pubblica amministrazione e i concorsisti pubblici. La questione centrale riguarda le condizioni necessarie affinché il silenzio-assenso possa considerarsi valido e, quindi, generare un titolo edilizio.

Secondo la normativa vigente, in particolare la Legge 27/1985, il silenzio-assenso si forma solo se la domanda di condono è completa e conforme ai requisiti soggettivi e oggettivi. Ciò implica che il richiedente deve aver presentato tutta la documentazione necessaria e aver effettuato i pagamenti dovuti. La sentenza n. 3051/2025 del Consiglio di Stato ha ribadito che il titolo si forma solo in presenza di tali requisiti, sottolineando l’importanza di una corretta istruttoria da parte dell’amministrazione.

Esistono due orientamenti giurisprudenziali in merito. Il primo sostiene che per la formazione del silenzio-assenso sia necessaria una piena conformità urbanistica, mentre il secondo, più recente, considera la conformità un requisito di validità del titolo tacito, non della sua formazione. Questo secondo orientamento consente all’amministrazione di annullare in autotutela il titolo illegittimo, ma solo entro limiti precisi stabiliti dall’articolo 21-nonies della Legge 241/90. Tale articolo prevede che l’amministrazione possa esercitare il potere di autotutela per annullare atti illegittimi, ma deve farlo nel rispetto di termini e modalità specifiche.

CONCLUSIONI

In sintesi, il silenzio-assenso nel condono edilizio rappresenta un istituto giuridico di grande rilevanza, ma la sua applicazione richiede attenzione e precisione. La recente giurisprudenza del Consiglio di Stato chiarisce che la formazione del titolo edilizio è subordinata al rispetto di requisiti formali e sostanziali, e che l’amministrazione ha il potere di intervenire in autotutela per garantire la legalità degli atti.

IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA

Per i dipendenti pubblici e i concorsisti, è fondamentale comprendere le implicazioni di queste normative e giurisprudenza. La corretta gestione delle pratiche di condono edilizio richiede una preparazione adeguata e una conoscenza approfondita delle normative vigenti. Inoltre, è essenziale saper riconoscere i limiti dell’autotutela amministrativa e le condizioni necessarie per la formazione del silenzio-assenso, al fine di evitare errori procedurali che potrebbero compromettere la legittimità degli atti amministrativi.

PAROLE CHIAVE

Silenzio-assenso, condono edilizio, Consiglio di Stato, autotutela, conformità urbanistica, Legge 27/1985, Legge 241/90.

ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI

  1. Legge 27/1985 - Norme sul condono edilizio.
  2. Legge 241/1990 - Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi.
  3. Sentenza n. 3051/2025 - Consiglio di Stato.
  4. Articolo 21-nonies della Legge 241/90 - Disposizioni sull’autotutela amministrativa.

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