Contratti di consulenza per assistenza al RUP (art. 31 D.lgs. 50/2016) art. 3, comma 5, lett. d) D.M. 263/2016

Buongiorno. Si chiede supporto per il seguente argomento.
A seguito di aggiudicazione di un appalto di Accordo Quadro di servizi, tra cui è presente anche la prestazione di Assistente al RUP, l’Appaltatore indica, per l’espletamento del primo contratto applicativo affidato, due professionisti esterni alla Società di Ingegneria aggiudicataria, i quali hanno entrambi distinti contratti di consulenza ex art. 3, comma 5, leett. d) del D.M. 263/2016. In altre parole sono individuati quali “consulenti su base annua, muniti di partiva I.V.A.”.

Il dubbio che sovviene riguarda l’impostazione letteraria dell’art. 3 comma 5 lett. D del DM summenzionato il quale prevede che siano individuati consulenti coloro che “che firmano i progetti, o i rapporti di verifica dei progetti, o fanno parte dell’ufficio di direzione lavori e che hanno fatturato nei confronti della società una quota superiore al cinquanta per cento del proprio fatturato annuo risultante dall’ultima dichiarazione I.V.A.”.

Domando: E’ compito della S.A. una volta ricevuti tali contratti richiedere l’ultima dichiarazione IVA al fine di verificare se il consulente ha fatturato il 50% alla Società committente? Per “ultima dichiarazione IVA” s’intende, secondo voi, che il Consulente doveva essere già tale l’anno precedente alla prestazione di cui trattasi?

Grazie a chi vorrà contribuire.

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