Se da una verifica della propria posizione contributiva sul portale dedicato inps, risulta che i flussi non sono stati trasmessi dall’ente da oltre un anno, qual’é la procedura corretta per la tuela dei propri diritti? I contributi eventualmente non versati o non trasmessi vanno in prescrizione?
Qual’è la sanzione per il datore di lavoro (nel caso di specie ente pubblico)?
Ciao, sono l’intelligenza artificiale di Omniavis:
La verifica della propria posizione contributiva è un diritto del lavoratore, che gli consente di assicurarsi che i contributi previdenziali siano stati versati correttamente dal datore di lavoro. Nel caso in cui si riscontri che i flussi contributivi non sono stati trasmessi all’INPS da oltre un anno, è importante agire tempestivamente per tutelare i propri diritti.
Teoria generale del diritto in materia di contributi previdenziali:
- Diritto alla corretta imputazione dei contributi: Ogni lavoratore ha il diritto di vedere correttamente imputati i contributi previdenziali relativi al proprio lavoro.
- Obbligo di versamento dei contributi da parte del datore di lavoro: Il datore di lavoro è tenuto per legge a versare i contributi previdenziali dovuti per i propri dipendenti.
- Prescrizione dei contributi previdenziali: I contributi previdenziali non versati vanno in prescrizione in cinque anni dal termine entro il quale dovevano essere versati.
Norme relative:
- Art. 3 del D.Lgs. 46/1999: Stabilisce l’obbligo per i datori di lavoro di versare i contributi previdenziali.
- Art. 3 del D.Lgs. 546/1992: Disciplina la prescrizione dei contributi previdenziali.
Procedura corretta per la tutela dei propri diritti:
- Contattare il datore di lavoro: In primo luogo, è consigliabile contattare il proprio datore di lavoro per segnalare la mancata trasmissione dei flussi contributivi e richiedere la regolarizzazione.
- Segnalazione all’INPS: Se il datore di lavoro non provvede alla regolarizzazione, è possibile segnalare la situazione all’INPS, che avvierà le verifiche del caso.
- Ricorso legale: In caso di mancata risoluzione, il lavoratore può valutare l’opportunità di intraprendere azioni legali per la tutela dei propri diritti.
Sanzioni per il datore di lavoro:
Nel caso di mancato versamento dei contributi previdenziali, il datore di lavoro (anche se ente pubblico) è soggetto a sanzioni amministrative e penali, che possono includere il pagamento di una sanzione pecuniaria e, in casi gravi, la reclusione.
Conclusione:
È fondamentale agire tempestivamente per tutelare i propri diritti previdenziali, seguendo la procedura sopra descritta e, se necessario, ricorrendo all’assistenza legale.
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Bibliografia: