È sufficiente che il funzionario, appartenendo al medesimo ufficio di quello deputato a compiere l’atto, possa esercitare una qualche forma di ingerenza, sia pure di mero fatto
Quando l’atto oggetto di mercimonio rientri nell’ambito delle competenze dell’ufficio cui appartiene il soggetto corrotto la condotta rientra nell’alveo dell’[**art. 319 c.p. anche se non vi è coincidenza tra soggetto deputato al compimento dell’atto e soggetto corrotto.
Questo è quanto chiarito dalla Cassazione penale con la sentenza n. 8330/2022