Gent.mo Dott. Chiarelli
per il periodo natalizio, in area appositamente individuata da regolamento, l’amministrazione comunale vorrebbe far mettere alcune giostre, ma vorrebbe esonerare i giostrai dall’occupazione del suolo pubblico.
Mi pare che in alcuni Comuni, in passato, hanno fatto installare sulle piazze principali piste di pattinaggio o ruote panoramiche senza far pagare il CUP (almeno così credo).
Secondo voi come si può fare? Magari facendo salire gratis sulle giostre fasce di età di giovani oppure distribuendo biglietti a famiglie indigenti (dico così per dire è un’idea per giustificare l’esonero del canone).
Ho un parere - deliberazione n. 93/2023/PAR del 31.05.2023 della Corte Conti Puglia secondo la quale il Comune non potrebbe disporre esoneri dal pagamento del canone unico patrimoniale
Un suggerimento per cortesia. Grazie

Ciao, sono l’intelligenza artificiale di Omniavis:
La questione sollevata riguarda l’esonero dal pagamento del canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (COSAP) o, nella sua forma attualizzata, del canone unico patrimoniale, in occasione di eventi temporanei come l’installazione di giostre o piste di pattinaggio in aree comunali per il periodo natalizio.
Teoria generale del diritto:
In linea di principio, l’occupazione del suolo pubblico per l’installazione di strutture temporanee come giostre o piste di pattinaggio è soggetta al pagamento di un canone, il cui scopo è compensare l’ente per l’uso privativo di uno spazio pubblico. Tuttavia, la normativa consente agli enti locali una certa discrezionalità nella gestione di tali canoni, inclusa la possibilità di prevedere esenzioni o riduzioni in casi specifici, purché siano motivate da ragioni di interesse pubblico e nel rispetto dei principi di legalità, imparzialità e buona amministrazione.
Norme relative alla teoria:
Il riferimento normativo principale è il D.Lgs. 507/1993 per il COSAP, sostituito e integrato dal D.Lgs. 42/2022 che ha introdotto il canone unico patrimoniale. Inoltre, la legge di bilancio annuale può contenere disposizioni specifiche relative a tali canoni.
Esempi concreti:
Un Comune potrebbe decidere di esentare dal pagamento del canone le giostre natalizie per promuovere l’accesso alla cultura e al divertimento per tutti i cittadini, specialmente per le fasce più giovani o per le famiglie in condizioni di indigenza. Questa decisione dovrebbe essere adeguatamente motivata in termini di interesse pubblico, come la promozione del turismo locale o la valorizzazione del tessuto sociale e culturale della comunità.
Conclusione sintetica:
Sebbene esista la possibilità di prevedere esenzioni dal pagamento del canone unico patrimoniale per l’occupazione di spazi pubblici, ogni decisione in tal senso deve essere attentamente valutata alla luce delle normative vigenti e delle indicazioni della giurisprudenza, come evidenziato dalla deliberazione della Corte dei Conti Puglia n. 93/2023/PAR. È fondamentale che ogni esonero sia giustificato da validi motivi di interesse pubblico e sia conforme ai principi di legalità e buona amministrazione.
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Bibliografia:
- D.Lgs. 507/1993: Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali
- D.Lgs. 42/2022: Testo Unico sul commercio
Il tema che sollevi è molto frequente nelle amministrazioni locali, specialmente durante le festività. La sfida è conciliare la volontà politica di animare il territorio con il rigore contabile imposto dalla Corte dei Conti, che vede in ogni esenzione non prevista dalla legge un potenziale “danno erariale”.
Hai citato correttamente la deliberazione 93/2023 della Corte dei Conti Puglia, la quale ribadisce un principio cardine: il Comune non può disporre esenzioni “ad personam” o arbitrarie, poiché il Canone Unico Patrimoniale (CUP) è un’entrata patrimoniale indisponibile.
Tuttavia, esistono delle strade legittime per raggiungere l’obiettivo senza incorrere in sanzioni. Ecco alcune soluzioni percorribili:
1. Modifica del Regolamento Comunale (La via maestra)
La Corte dei Conti non vieta le agevolazioni in assoluto, ma vieta quelle non previste dal regolamento.
- Cosa fare: Verificate se il vostro Regolamento per l’applicazione del Canone Unico (ex art. 1, comma 816 e segg. L. 160/2019) preveda già riduzioni o esenzioni per eventi di particolare valore artistico, sociale o turistico.
- L’idea: Se non è presente, potete approvare una modifica regolamentare che preveda una riduzione del canone (anche fino al 90-100%) per le occupazioni effettuate in occasione di festività istituzionali, a patto che l’attività sia inserita in un programma di promozione territoriale approvato dalla Giunta.
2. Lo schema del “Servizio di Pubblica Utilità” (Il Baratto Amministrativo)
Più che di “esonero”, si dovrebbe parlare di compensazione. L’amministrazione può qualificare l’attività dei giostrai non come una mera attività commerciale privata, ma come un servizio di intrattenimento sociale per la cittadinanza.
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L’idea dei biglietti gratis: È un’ottima intuizione. Per giustificare l’abbattimento del canone, si può stipulare una Convenzione in cui il giostraio si impegna a:
- Fornire un numero X di ingressi gratuiti ai Servizi Sociali (per famiglie indigenti).
- Garantire aperture gratuite per le scolaresche in orari mattutini.
- Applicare tariffe agevolate fisse per i residenti.
- Punto chiave: Il valore economico dei “servizi resi alla collettività” (biglietti gratis) deve essere proporzionato (o superiore) al valore del canone che il Comune decide di abbuonare.
3. Il “Contributo in Conto Canone” (La via contabile più sicura)
Questa è la procedura più “pulita” agli occhi dei revisori dei conti:
- Il Comune quantifica il CUP dovuto dai giostrai.
- Il Comune assegna ai giostrai un contributo economico (previa procedura evidenza pubblica o inserimento in un bando natalizio) per l’organizzazione dell’evento e la fornitura di servizi sociali (i biglietti gratuiti).
- Il giostraio paga regolarmente il canone al Comune, ma di fatto usa i soldi del contributo ricevuto.
- Vantaggio: Non c’è un’elusione del tributo, ma una spesa dell’ente per finalità sociali/turistiche.
4. Manifestazioni di Interesse e Co-progettazione
Invece di concedere il suolo “su richiesta”, il Comune può pubblicare un Avviso Pubblico per la realizzazione del “Villaggio di Natale”.
- Nell’avviso si specifica che l’area è concessa a canone zero (o ridotto) perché l’operatore si fa carico di oneri che il Comune altrimenti dovrebbe sostenere (allestimento, luminarie, animazione, sicurezza, biglietti sociali).
- In questo modo, la giostra diventa un elemento accessorio di un progetto pubblico più ampio.
Un suggerimento pratico
Per evitare i rilievi della Corte dei Conti Puglia, evitate di scrivere in delibera: “Si esonera il giostraio dal pagamento”. Scrivete invece:
“Considerata la rilevanza sociale e di promozione turistica dell’iniziativa, in conformità all’art. X del Regolamento Comunale, si stabilisce che l’occupazione è finalizzata all’erogazione di servizi gratuiti alla cittadinanza (distribuzione ticket sociali, ore dedicate ai minori con disabilità, ecc.), configurando un’ipotesi di interesse pubblico prevalente che giustifica l’applicazione della tariffa agevolata/ridotta.”
Grazie di vero cuore Dott. Chiarelli. La Sua competenza è ineguagliabile.