Danno da ritardata conclusione del procedimento amministrativo: la posizione della Cassazione

Danno da Ritardata Conclusione del Procedimento Amministrativo: La Posizione della Cassazione

CONTENUTO

La questione del danno da ritardata conclusione del procedimento amministrativo è di grande rilevanza per i dipendenti pubblici e i concorsisti. La Cassazione ha fornito chiarimenti essenziali riguardo alla responsabilità della pubblica amministrazione ¶ in caso di ritardi, stabilendo principi fondamentali che tutelano i diritti dei cittadini.

Principi Fondamentali

  1. Responsabilità della Pubblica Amministrazione:
    La PA è tenuta a risarcire i danni ingiusti derivanti da ritardi nella conclusione dei procedimenti amministrativi, come stabilito dall’art. 2-bis della legge 241/1990. Questo articolo sancisce il diritto al risarcimento per i danni causati da un’azione amministrativa non conforme ai tempi previsti.

  2. Fasi del Procedimento:
    Il procedimento giurisdizionale per accertare la responsabilità erariale si divide in due fasi: la fase preprocessuale, condotta dal pubblico ministero contabile, e la fase processuale, che inizia con il deposito dell’atto di citazione.

  3. Risarcimento del Danno:
    Il risarcimento deve seguire il principio dell’integralità, a meno che il responsabile non abbia agito con colpa lieve. La sentenza di condanna funge da titolo esecutivo, consentendo all’ente danneggiato di recuperare le somme dovute.

  4. Presupposti per il Risarcimento:
    Per ottenere il risarcimento del danno da ritardo, devono sussistere:

    • Ritardo nella conclusione del procedimento: violazione dei termini di legge.
    • Imputabilità del ritardo: responsabilità dell’amministrazione.
    • Elemento soggettivo: dolo o colpa dell’amministrazione.
    • Ingiustizia del danno: lesione di un interesse sostanziale.
    • Nesso causale: rapporto diretto tra il ritardo e il danno subito.

Posizione della Cassazione

La Cassazione ha chiarito che l’approvazione della graduatoria in un concorso pubblico rappresenta un provvedimento terminale del procedimento concorsuale. In caso di ritardata assunzione, il vincitore ha diritto al risarcimento del danno, a meno che l’ente pubblico non dimostri che il ritardo è stato causato da una situazione non imputabile a lui.

CONCLUSIONI

In conclusione, la Cassazione ha stabilito che la pubblica amministrazione è responsabile per i danni causati da ritardi nei procedimenti amministrativi. I vincitori di concorsi pubblici hanno diritto al risarcimento in caso di ritardata assunzione, a meno che non vi siano cause non imputabili all’ente. Questi principi sono fondamentali per garantire la tutela dei diritti dei cittadini e per promuovere l’efficienza della pubblica amministrazione.

IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA

Per i dipendenti pubblici e i concorsisti, è cruciale comprendere questi principi, poiché possono influenzare le loro aspettative e diritti in relazione ai procedimenti amministrativi. La consapevolezza delle norme e delle responsabilità della PA può contribuire a una maggiore trasparenza e responsabilità nell’operato degli enti pubblici.

PAROLE CHIAVE

Danno da ritardo, responsabilità della pubblica amministrazione, risarcimento, concorso pubblico, Cassazione, legge 241/1990.

ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI

  1. Legge 7 agosto 1990, n. 241 - “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi”.
  2. Sentenze della Corte di Cassazione in materia di responsabilità erariale e danno da ritardo.

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