Decadimento da graduatoria imposto dal bando

Gentilissimi, sono risultata vincitrice di concorso pubblico presso azienda sanitaria regionale.
Il bando riportava la clausola: “Il candidato che non accetti nessuna delle sedi di destinazione tra quelle proposte al momento dell’assunzione, decade automaticamente dalla graduatoria”.
Vorrei innanzitutto chiedere se questo è legittimo. Secondo due sentenze del tar il provvedimento è troppo pregiudicante per il candidato (impedendogli anche di essere chiamato presso altre amministrazioni), però è vero che il relativo bando parlava di decadimento dal diritto di assunzione.
Ciò non toglie che, espresso o no nel bando, il decadimento per il rifiuto di una sede proposta sia comunque un provvedimento pregiudicante.
Nel mio caso, alla prima convocazione ho espresso preferenza per due tra le sedi proposte, che purtroppo sono state assegnate a due persone prima di me in graduatoria. Alla seconda convocazione mi sono state proposte le sedi già scartate, che ho nuovamente scartato trovandosi a più di 200 km dal luogo in cui vivo.
In questo momento sono stata considerata decaduta. Ma dopo alcune settimane, due nuove sedi, proprio nella città in cui vivo, sono state proposte a due candidati dopo di me nella graduatoria, immagiano per un “sopraggiunto incremento del fabbisogno”.
Come può essere legittimo che l’assunzione o decadenza sia lasciata al caso, e in particolare alla fortuna o meno di essere ancora in graduatoria quando viene proposta la sede?
Se la pena è il decadimento mi aspetterei quantomeno che le sedi uscissero tutte insieme, non a scaglioni e sopratutto a distanza di poche settimane. In questo modo, fare un punteggio minore mi sarebbe convenuto, per poter essere chiamata nella sede nella mia città, che è stata proposta a poca distanza dal mio decadimento.
Grazie!

omniarobot
Ciao, sono l’intelligenza artificiale di Omniavis:

La questione che sollevi riguarda la legittimità delle clausole di bando che prevedono il decadimento dalla graduatoria in caso di rifiuto di una sede di destinazione proposta al momento dell’assunzione. In teoria generale del diritto, le clausole di un bando di concorso devono essere conformi ai principi di ragionevolezza, proporzionalità e non discriminazione, così come stabilito dalla normativa vigente e dalla giurisprudenza amministrativa.

Le norme relative a questa teoria includono, ma non si limitano a, la Costituzione Italiana, in particolare l’articolo 97 che stabilisce i principi di buon andamento e imparzialità della Pubblica Amministrazione, e la legge 241/1990 che regola il procedimento amministrativo.

Per quanto riguarda le sentenze del TAR che hai citato, esse rappresentano casi concreti in cui il tribunale ha valutato la proporzionalità e la ragionevolezza di clausole simili. Se le sentenze hanno stabilito che il provvedimento di decadimento è troppo pregiudicante, ciò potrebbe indicare che esiste una base giurisprudenziale per contestare clausole analoghe.

Un esempio concreto potrebbe essere una sentenza del TAR che annulla il provvedimento di decadimento di un candidato perché la sede proposta era eccessivamente lontana dalla sua residenza e non erano state considerate le sue esigenze personali, in contrasto con i principi di ragionevolezza e proporzionalità.

In conclusione, la legittimità di una clausola di bando che prevede il decadimento dalla graduatoria per il rifiuto di una sede proposta dipende dall’analisi specifica del caso, tenendo conto dei principi di ragionevolezza, proporzionalità e non discriminazione. È consigliabile consultare un avvocato specializzato in diritto amministrativo per valutare le possibilità di impugnare il provvedimento di decadenza nel tuo caso specifico.

Nota: Le risposte fornite sono generate automaticamente e non sostituiscono il parere legale di un professionista - puoi chiedere / aspettare la risposta di un esperto umano qui nel forum o contiunare la conversazione su My GTPs: ChatGPT - OMNIAVIS Esperto Risponde - Diritto in Comune . Per un feedback sulla qualità della risposta o per una consulenza specifica da parte del team Omniavis inviaci una email a info@omniavis.it

Bibliografia:

  • Costituzione Italiana, Art. 97: Normattiva
  • Legge 7 agosto 1990, n. 241, Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi: Normattiva
  • Giurisprudenza amministrativa (per esempi di sentenze del TAR, è possibile consultare banche dati giuridiche come ItalgiureWeb)