Un commento al testo di un’ordinanza scritta dalla PL e fatta firmare al Sindaco senza sentire l’ufficio SUAP.
Risparmio la premessa e vado al paragrafo che ha generato confusione :" ORDINA
Ai gestori di tutti i pubblici esercizi insistenti nel territorio del Comune di … (bar, ristoranti,
pizzerie, pub, ecc…) l’obbligo di rilevazione della temperatura corporea agli avventori, impedendo l’accesso del cliente nel caso in cui si riscontri una temperatura superiore ai 37,5 °C e la costante pulizia e sanificazione dei locali, degli ambienti e delle superfici"…
La frase A TUTTI I PUBBLICI ESERCIZI oltre che l’etcc … ha creato confusione… Abbiamo ricevuto telefonate di chiarimento da tutti i negozianti in generale… La Com.te della Polizia Locale che ha redatto l’ordinanza sostiene che la parola “Pubblico esercizio” fa riferimento agli esercizi di somm.ne e non alle attività commerciali… Il riferimento è per caso il 68 el TULPS? Secondo voi non era meglio scrivere esercizi di somministrazione di alimenti e bevande ecc ecc? grazie
Purtroppo, è stato usato un linguaggio non troppo preciso. Inoltre, il provvedimento potrebbe essere giudicato non legittimo per una irragionevole disparità. Perché i pubblici esercizi sì e un’estetista no? (per fare un esempio).
Tendenzialmente, per prassi, per pubblico esercizio si intende uno degli esercizi indicati all’art. 86 TULPS:
- bar/ristoranti;
- sale giochi;
- stabilimenti balneari (molti vi comprendono anche le piscine aperte al pubblico);
- locali di stallaggio e simili (ormai in disuso).
A questi si applica la normativa TULPS (requisiti, possibilità di ingresso da parte delle forze dell’ordine, sorveglaibilità).
Poi ci sono gli esercizi commerciali al dettaglio (botteghe e negozi) anche a carattere artigianali, ai quali non si applicano le disposizioni TULPS.
La cosa deriva dalla rubrica del Capo II del TULPS nel quale vi rientra l’art. 86 e seguenti: “Degli esercizi pubblici”
Detto questo, può stare in piedi (data anche la specificazione fra parentesi) quanto ho riportato