Buongiorno, sono a richiedere la seguente informazione:
una società (regione Toscana) oltre alla produzione di cioccolata ha dichiarata al suap il commercio in esercizio di vicinato alimentare indicando nella scia “attività di commercio e degustazione alimenti” , la società vorrebbe far degustare insieme al cioccolato anche dei liquori e venderli, oltre a presentare richiesta di licenza alle Dogane, nel caso in cui vuole far degustare gli stessi insieme al cioccolato deve essere presentata una nuova scia o tale attività è ricompresa nella scia già presentata di degustazione alimenti? Poichè per attività di somministrazione di alimenti e bevande si intende la vendita con il consumo sul posto di alimenti e bevande, comprese quelle alcoliche, nei locali dell’esercizio e non costituisce somministrazione l’assaggio gratuito o la degustazione ai fini promozionali o di scelta, nel caso in cui vengono oltre che degustati anche venduti gli stessi alcolici quali sono gli adempimenti oltre alla licenza degli alcolici?
Grazie in anticipo per la risposta che gentilmente mi fornirete.
In questo caso i particolari fanno la differenza. Bisognerebbe andare sul posto e vedere, nel concreto, quali siano le modalità di esercizio.
In via generale, posso dirti che la SCIA di esercizio di vicinato per il commercio al dettaglio abilita, di per sé, alla c.d. somministrazione non assistita. Dentro questa accezione può starci, non solo la vendita della bottiglia, ma anche il consumo sul posto nel modo della degustazione. Come ho detto sopra, è difficile trovare una linea precisa di confine fra somm.ne non assistita e somm.ne assistita. Per prassi, le PA tendono ad accettare di più l’ipotesi della somm.ne non assistita dei cibi solidi (panino, pizzetta) a dispetto di quella delle bevande. A parere di scrive e per prassi e giurisprudenza, anche i liquidi possono godere di questa possibilità.
Ancora in via generale, per degustazione/assaggio si può intendere quell’offerta gratuita di una piccola parte di prodotto affinché il cliente saggi le sue qualità prima di acquistare (come il banco del mercato che fa assaggiare un tocchetto di formaggio) ma si può intendere, anche, un’attività organizzata di somm.ne al fine di offrire un ventaglio di prodotti (vedi attività di degustazione agrituristica). In quest’ultima accezione direi che siamo di fronte ad attività di somm.ne assistita.
In conclusione, io non farei il processo alle intenzioni. Accetterei la SCIA di vicinato rammentando loro di non mettersi ad esercitare attività di somm.ne assistita vera e propria perché sarebbero scoperti da un punto di vista abilitativo.