Demolizione abusi edilizi, il TAR sui limiti della fiscalizzazione

La Fiscalizzazione degli Abusi Edilizi: Normative e Procedure

CONTENUTO

La fiscalizzazione degli abusi edilizi rappresenta un’importante opportunità per i proprietari di immobili che si trovano a dover affrontare situazioni di irregolarità edilizia. Questa procedura consente di sostituire la demolizione di un’opera abusiva con una sanzione pecuniaria, come stabilito dagli articoli 33 e 34 del Testo Unico Edilizia (D.P.R. 380/2001). Tuttavia, è fondamentale comprendere le condizioni e i limiti che regolano tale procedura, come evidenziato dalla giurisprudenza del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR).

Regole e Condizioni

  1. Parziale Difformità: La fiscalizzazione è applicabile solo in caso di parziale difformità rispetto al titolo abilitativo. Non è possibile richiederla in caso di totale difformità o assenza di permesso di costruire[1].

  2. Ristrutturazione Edilizia: L’articolo 33 del Testo Unico stabilisce che, se non è possibile ripristinare lo stato dei luoghi senza compromettere la parte conforme, il dirigente dell’ufficio competente può irrogare una sanzione pecuniaria pari al doppio dell’aumento di valore dell’immobile, calcolato secondo i criteri della legge 27 luglio 1978, n. 392[1].

  3. Obiettiva Impossibilità: Per procedere con la fiscalizzazione, deve sussistere un’oggettiva impossibilità di demolire l’abuso senza pregiudicare la parte conforme. Il privato deve dimostrare rigorosamente questa impossibilità nella fase esecutiva[1].

Tempistiche

La decisione sulla fiscalizzazione avviene solo in fase esecutiva dell’ordine di demolizione, dopo l’emanazione dell’ordinanza. In questo contesto, gli interessati possono presentare prove riguardanti il pericolo per la stabilità dell’edificio, supportate da un accertamento tecnico motivato[1].

Prove e Responsabilità

La responsabilità di dimostrare la sussistenza dei presupposti per la fiscalizzazione ricade sul privato, non sull’amministrazione. È necessario fornire documentazione adeguata che attesti il pregiudizio arrecato alla parte regolare dell’immobile dalla demolizione della parte abusiva[1].

Sentenze e Giurisprudenza

La sentenza 288/2025 del TAR Lazio chiarisce le condizioni e le tempistiche della fiscalizzazione. Inoltre, il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 10000 dell’11 dicembre 2024, ha stabilito nuovi parametri per la sanatoria delle opere abusive, ribadendo che le ordinanze di demolizione sono atti vincolanti[3][4].

CONCLUSIONI

La fiscalizzazione degli abusi edilizi non è un processo automatico, ma richiede il rispetto di specifiche condizioni e una rigorosa dimostrazione da parte del privato. È essenziale che i soggetti coinvolti comprendano le normative e le procedure per evitare sanzioni e garantire la regolarità delle proprie opere edilizie.

IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA

Per i dipendenti pubblici e i concorsisti, è cruciale conoscere le normative relative alla fiscalizzazione degli abusi edilizi, poiché queste competenze possono influenzare le decisioni amministrative e la gestione delle pratiche edilizie. La comprensione delle procedure e delle responsabilità legate alla fiscalizzazione è fondamentale per garantire un’adeguata applicazione della legge.

PAROLE CHIAVE

Fiscalizzazione, abusi edilizi, Testo Unico Edilizia, sanzione pecuniaria, demolizione, giurisprudenza, TAR, responsabilità.

ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI

  • D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 - Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia.
  • Legge 27 luglio 1978, n. 392 - Disciplina delle locazioni di immobili urbani.
  • Sentenza TAR Lazio n. 288/2025.
  • Sentenza Consiglio di Stato n. 10000 dell’11 dicembre 2024.

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