Demolizione o sanzione? I limiti dell’art. 33 DPR 380/01 | Articoli | Ingenio

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La Sostituzione dell’Ordine di Demolizione con Sanzione Pecuniaria: Chiarimenti Normativi

CONTENUTO

L’articolo 33, comma 2, del DPR 380/2001, noto come Testo Unico dell’Edilizia, offre una possibilità di sostituzione dell’ordine di demolizione con una sanzione pecuniaria. Questa opzione è prevista solo in specifiche circostanze, ovvero quando un accertamento tecnico attesta l’impossibilità di ripristinare lo stato dei luoghi a causa di un abuso edilizio. La sanzione pecuniaria è fissata in misura pari al doppio dell’aumento di valore dell’immobile derivante dall’abuso stesso.

Recentemente, la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7381/2025, ha fornito chiarimenti importanti riguardo a questa disposizione. La Corte ha stabilito che la possibilità di sostituire l’ordine di demolizione con una sanzione pecuniaria è limitata esclusivamente agli interventi di ristrutturazione edilizia. Pertanto, nel caso di nuove costruzioni realizzate in violazione delle normative edilizie, resta obbligatoria la demolizione dell’opera abusiva.

È fondamentale sottolineare che la sanzione pecuniaria non deve essere interpretata come una forma di sanatoria. Essa mantiene una natura punitiva, volta a dissuadere comportamenti illeciti e a garantire il rispetto delle normative urbanistiche. La ratio di tale norma è quella di tutelare l’assetto del territorio e la legalità, evitando che abusi edilizi possano essere considerati come pratiche accettabili attraverso il pagamento di una sanzione.

CONCLUSIONI

In sintesi, l’art. 33, comma 2, del DPR 380/2001 offre una via alternativa alla demolizione solo in caso di ristrutturazione edilizia, a condizione che vi sia un accertamento tecnico che ne attesti l’impossibilità. La recente pronuncia della Corte di Cassazione chiarisce ulteriormente i limiti di applicazione di questa norma, ribadendo l’importanza della demolizione per le nuove costruzioni abusive.

IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA

Per i dipendenti pubblici e i concorsisti, è cruciale comprendere le implicazioni di queste disposizioni normative. La conoscenza approfondita delle norme edilizie e delle recenti interpretazioni giurisprudenziali è fondamentale per garantire un’adeguata gestione delle pratiche edilizie e per evitare errori nell’applicazione delle sanzioni. Inoltre, la consapevolezza delle differenze tra ristrutturazione e nuova costruzione è essenziale per una corretta valutazione dei casi di abuso edilizio.

PAROLE CHIAVE

DPR 380/2001, abuso edilizio, demolizione, sanzione pecuniaria, ristrutturazione edilizia, nuova costruzione, Corte di Cassazione, sentenza n. 7381/2025.

ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI

  • DPR 6 giugno 2001, n. 380 - Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia.
  • Corte di Cassazione, sentenza n. 7381/2025.

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