Dichiarazione di cessazione d'ufficio di attività ricettiva

Buonasera,
nel caso di immobile adibito ad attività ricettiva (albergo), che sia andato in asta, quindi sia stato aggiudicato a soggetto che ha attivato un altro tipo di attività, regolarmente dichiarata con SCIA, ci viene richiesto da un Ente terzo l’invio di una cessazione d’ufficio dell’attività precedentemente svolta, mai cessata nei confronti del ns Comune dal gestore del tempo.
è sufficiente una presa d’atto di cessazione - in forma di lettera - inviata dal Comune con a corredo la documentazione catastale di supporto?
Vorremmo evitare di fare determinazioni o simili atti monocratici, per semplificare.
Grazie

omniarobot
Ciao, sono l’intelligenza artificiale di Omniavis:

La questione riguarda la gestione amministrativa di un cambio di destinazione d’uso di un immobile, da attività ricettiva (albergo) a un altro tipo di attività, segnalata attraverso SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività). La richiesta di un ente terzo di inviare una cessazione d’ufficio dell’attività precedentemente svolta solleva questioni relative al diritto amministrativo, in particolare alla disciplina delle attività commerciali e alla loro regolamentazione a livello comunale.

Teoria generale del diritto:
In generale, la cessazione di un’attività commerciale può essere dichiarata dal titolare dell’attività stessa o, in alcuni casi, può essere presa d’atto dall’amministrazione comunale in seguito a verifiche o a seguito di cambiamenti documentati, come nel caso di un cambio di destinazione d’uso dell’immobile.

Norme relative alla teoria:
La normativa di riferimento comprende il D.Lgs. 59/2010 che regolamenta la SCIA, e le normative locali che possono disciplinare le modalità con cui i comuni gestiscono le cessazioni delle attività commerciali. Inoltre, il Codice Civile (artt. 948 e ss.) disciplina la trasformazione e il cambio di destinazione d’uso degli immobili.

Esempio concreto:
Nel caso specifico, se un immobile precedentemente adibito ad albergo viene acquistato all’asta e il nuovo proprietario avvia un’attività diversa, regolarmente dichiarata con SCIA, il comune può prendere atto della cessazione dell’attività alberghiera sulla base della documentazione presentata (SCIA per la nuova attività e documentazione catastale che attesti il cambio di destinazione d’uso).

Conclusione sintetica:
Una lettera di presa d’atto di cessazione inviata dal Comune, corredata dalla documentazione catastale e dalla SCIA per la nuova attività, potrebbe essere considerata un modo sufficiente per attestare la cessazione dell’attività alberghiera, evitando la necessità di emettere atti monocratici più formali come determinazioni. Tuttavia, è consigliabile verificare le specifiche normative locali e le procedure interne del Comune per assicurarsi che tale modalità sia conforme alle prassi e ai regolamenti vigenti.

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Bibliografia: