Buongiorno,
lavoro in un Comune della Regione Campania dove è pervenuta al Suap una Scia per attività di somministrazione alimenti e bevande, dichiarata irricevibile perchè carente della disponibilità dell’immobile, in quanto,Il richiedente ha inoltrato un contratto di comodato ad uso gratuito stipulato con il Comodatario che non risulta aver alcun titolo di proprietà dell’immobile, se non una scrittura privata tra le parti stipulata nel 1972 ,non registrata, nonché autenticata da un pubblico ufficiale autorizzato, né tantomeno trascritta nel pubblico registro immobiliare, e una sentenza del tribunale ordinario, con la quale il giudice rigetta l’istanza formulata dalla comproprietaria dell’immobile, in merito all’occupazione sine titulo dell’immobile, da parte del comodante.
Il dichiarante ha richiesto un riesame della Scia, in quanto sostiene che la sentenza favorevole nei confronti del Comodante ,possa bastare ad attestare la disponibilità dell’immobile e quindi di conseguenza essere legittimato a stipulare contratto di comodato.
Per quanto sopra detto, vorrei chiedere:
per l’esercizio dell’attività di somministrazione alimenti e bevande , può essere presa in considerazione ai fini della disponibilità dell’immobile la suddetta sentenza?
mi scuso per la lungaggine del quesito e ringrazio anticipatamente per la risposta