Non mi è chiaro cosa è cambiato nei criteri per l’organizzazione degli uffici pubblici nel passaggio dalla dotazione organica al fabbisogno di personale
in parole semplici: prima si organizzava il lavoro in base alle persone disponibili, ora invece prima si definiscono gli obiettivi e relativi carichi di lavoro e su questa base si organizzano gli uffici assegnando il relativo personale?
grazie per chi mi riscontrerà in merito
Buongiorno Valentina,
la valorizzazione del piano del fabbisogno a scapito della dotazione organica costituisce uno degli elementi che più caratterizzano la riforma del testo unico delle leggi sul pubblico impiego contenuta nel D.Lgs. n. 75/2017.
Queste previsioni discendono direttamente dalle indicazioni dettate dalla legge delega n. 124/2015, cd riforma Madia.
Occorre subito evidenziare che il legislatore non “sopprime” la dotazione organica, ma stabilisce che essa sia una conseguenza delle scelte compiute dalle amministrazioni nel piano del fabbisogno.
L’organizzazione degli uffici rimane, infatti, ancora incentrata su un sistema incardinato sull’adozione di atti di alta amministrazione previsti dagli ordinamenti di ciascuna amministrazione e di pertinenza dei diversi organi di governo.
Le novità si registrano piuttosto sul piano procedurale, laddove si introducono diversi elementi di semplificazione che mirano a sburocratizzare il sistema e a velocizzare gli interventi di revisione organizzativa interna a ogni Pubblica Amministrazione
Quanto alla modalità di definizione del Piano, ai sensi dell’art. 6-ter del D.Lgs. n. 165/2001, come novellato dall’art. 4 del D.Lgs. n. 75/2017, con il Decreto del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione dell’8 maggio 2018, previa intesa in sede di Conferenza Unificata, sono state emanate Linee di indirizzo, di natura non regolamentare, per la predisposizione del Piano da parte delle amministrazioni pubbliche, che definiscono una metodologia operativa di orientamento per le medesime.
Sintetizzando:
L’art. 6 del D. Lgs 2001, come riformato nel 2017, ha previsto il passaggio dall’ottica numerica delle «dotazioni organiche» all’ottica finanziaria dei «fabbisogni di personale»: l’organizzazione degli uffici deve avvenire in conformità dei piani triennali dei fabbisogni di personale, adottati dalle pubbliche amministrazioni, previa informazione sindacale, ove prevista nei contratti collettivi nazionali.
• Il piano triennale dei fabbisogni di personale è adottato in coerenza con la pianificazione pluriennale delle attività e della performance, allo scopo di ottimizzare l’impiego delle risorse pubbliche disponibili e perseguire obiettivi di performance organizzativa, efficienza, economicità e qualità dei servizi ai cittadini.
Il Piano cura l’ottimale distribuzione delle risorse umane attraverso la coordinata attuazione dei processi di mobilità e di reclutamento del personale e indica le risorse finanziarie, nei limiti delle risorse quantificate sulla base della spesa per il personale in servizio e di quelle connesse alle facoltà assunzionali previste a legislazione vigente.
• In sede di definizione del piano ciascuna amministrazione indica la consistenza della dotazione organica e la sua eventuale rimodulazione in base ai fabbisogni programmati nell’ambito del potenziale limite finanziario massimo della medesima e di quanto previsto, garantendo la neutralità finanziaria della rimodulazione. Resta fermo che la copertura dei posti vacanti avviene nei limiti delle assunzioni consentite a legislazione vigente.
• Per le amministrazioni pubbliche non statali il piano triennale dei fabbisogni è adottato annualmente ed è approvato secondo le modalità previste dalla disciplina dei propri ordinamenti.
• Le amministrazioni pubbliche che non adottano il Piano dei fabbisogni di personale non possono assumere nuovo personale.
approfondimenti ai link :
Sperando di essere stata esaustiva, ti auguro buona giornata
Simona
In sintesi:
LA DOTAZIONE ORGANICA ED IL PIANO DEI FABBISOGNI PRIMA DELLA RIFORMA: il Piano dei fabbisogni veniva predisposto sulla base dei posti di dotazione organica resisi vacanti (e nei limiti derivanti dai vincoli di bilancio e alla spesa di personale);
LA DOTAZIONE ORGANICA ED IL PIANO DEI FABBISOGNI DOPO LA RIFORMA E LE LINEE GUIDA FP DEL 2018: la dotazione organica è vista come “spesa potenziale massima” anziché come rigida somma di specifici posti di Categoria B, C, D, DIRIGENTI. Gli Enti, nei limiti della spesa potenziale massima, approveranno la propria dotazione organica derivante da: PERSONALE IN SERVIZIO + PERSONALE PREVISTO DAL PIANO DEI FABBISOGNI (finalizzato al raggiungimento degli obiettivi e dei programmi e disposto sempre nel rispetto dei vincoli di bilancio e dei limiti vigenti per la spesa di personale).
grazie della spiegazione molto chiara. Ha confermato ciò che avevo intuito
ciao